Non voglio che le donne soffrano come ho sofferto io

2008-05-30

Mio marito insisteva: “faresti meglio a sbarazzartene”. Parlai ad un medico e disse che potevamo dire che avevo il morbillo e, siccome avevo già un figlio handicappato, non me ne serviva un altro. Non mi era passato per la mente che stavo abortendo un bambino.
L’aborto fu orribile. La gravidanza era molto più avanzata di quel che pensavamo. Mi sottoposero all’isterectomia perché mi feci anche legare le tube. Non chiesi niente per il dolore perché pensavo di dover soffrire per ciò che facevo.
L’istante in cui mi svegliai nella sala compresi che era sbagliato. Non passa settimana che non ci pensi. Mio marito non ne ha mai parlato e forse non ne discuterà mai. Nei cinque anni successivi all’aborto ho cercato di suicidarmi. È stato un crollo mentale.
Sono stata “salvata” per circa 20 anni ed alla fine mi sono arresa a Dio, ma prima di questo mi sono sentita colpevole tutto il tempo e cercavo di non pensarci in tutti questi anni e lo tengo come un segreto profondo e oscuro. Ho ancora paura che mia figlia lo scopra.
L’aborto ha cambiato la mia vita perché ha complicato e reso peggiore la mia situazione. La mia salute mentale si era deteriorata e tutto ciò che volevo era morire. Ora sono pro-life. Non voglio che le donne soffrano come ho sofferto io.

http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudiesb/casestudy1745.htm


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