Emilee: la mia miglior carriera sarebbe stata quella di mamma

2014-02-22

Nel 1984 rimasi inaspettatamente incinta, anche se la considero una contraddizione perché fondamentalmente, se una è sessualmente attiva non dovrebbe essere sorpresa se rimane incinta. Prendevo la pillola, ma chiaramente anche la pillola anticoncezionale non funziona al 100% e non ricordavo assolutamente di non averla presa per un giorno. È possibile che stessi prendendo antibiotici in quel periodo e allora non si sapeva che gli antibiotici possono annullare gli effetti della pillola, o almeno io non lo sapevo. Indipendentemente dal motivo per cui la pillola non ha funzionato con me, ero una studentessa universitaria di 20 anni con “sogni” di carriera da modella, e ora ero incinta!
Poiché stavo prendendo la pillola, scoprii di essere incinta solo a 10-12 settimane. Avevo perso due cicli, ma mi era capitato in precedenza, quando avevo esagerato con l’atletica e la ginnastica, così pensai solo che stava succedendo la stessa cosa. Comunque, descrissi i miei sintomi ad un’amica e si convinse che ero incinta e mi consigliò di fare un test, e lo feci, ed ero incinta.
In quel momento, la decisione di abortire sembrava una decisione facile. Ma questo non è esatto, perché non presi una decisione informata e intelligente. La mia decisione di abortire rapidamente si basò sul cosiddetto “counseling” che ebbi dalla clinica Planned Parenthood in cui andai. La persona di Planned Parenthood che mi consigliò sembrava molto premurosa e interessata. Ricordo che mi dissero che era solo una massa di cellule. Ricordo che mi terrorizzarono con l’idea di avere un “bambino urlante o un adolescente fuori controllo”. Sarebbe stato anni dopo, mentre scrivevo un discorso per un corso che stavo frequentando, che sarei andata sul sito web di Planned Parenthood alla pagina “teenwire” e trovai esattamente quelle parole. Ero sbalordita! Capii allora che era stato quella “consulente” con cui parlai da Planned Parenthood ad aver piantato quei terribili pensieri nella mia testa. Non era interessata a me o preoccupata per me alla fine, ma aveva preso una giovane donna vulnerabile e in preda al panico e mi aveva spaventata affinché abortissi in fretta. Oltre alle tattiche di paura usate per convincermi ad abortire rapidamente, non mi dissero mai che una conseguenza avrebbe potuto essere l’infertilità o comunque un danno al sistema riproduttivo.
È così strano che prima dell’aborto non lo considerassi vita, o vitale, o mi sentissi madre. Cominciai a pentirmene subito dopo. Mi stavo ancora svegliando dall’anestesia quando tutta la premura che Planned Parenthood mi aveva mostrato prima dell’aborto finì improvvisamente. Mi dissero di alzarmi e di vestirmi e di aspettare nell’atrio. Dissi loro che ero ancora intontita e avevo bisogno di stendermi. Mi diedero i vestiti e mi dissero che avevano bisogno del letto. Fu mentre entravo nell’atrio, facendo fatica a camminare per via dell’anestesia, che rimasi colpita, e colpita duramente. Afferrai la mia pancia e in silenzio la mia testa piangeva: “Rivoglio indietro il mio bambino!”. Ma l’aborto è definitivo e non ci sarebbe stata possibilità di riavere indietro il mio bambino.
Un paio d’anni dopo l’aborto, mentre curiosavo in una libreria (molto prima di internet) vidi un libro sullo sviluppo fetale e lo aprii. Caddi in ginocchio in preda all’orrore quando vidi le foto di un feto di 10 e un feto di 12 settimane. So che c’erano persone intorno a me, ma non potei evitarlo. Riuscivo a malapena a respirare. “Come ho fatto a essere così stupida?” – pensai – “Come hanno potuto mentirmi?” – “Perché a scuola non mi hanno insegnato lo sviluppo fetale?”. Due anni dopo l’aborto erano due anni troppo tardi per me per scoprire le nozioni fondamentali sullo sviluppo fetale. Vi giuro che se lo avessi saputo, se Planned Parenthood mi avesse rivelato la realtà di come è fatto un feto di 10 o 12 settimane, e che è un essere umano completamente sviluppato anche se molto piccolo, non avrei mai scelto di abortire. Se mi avessero detto che una possibile conseguenza era l’infertilità, anche se molto improbabile, sarei corsa via velocemente dai loro uffici e avrei “scelto” di tenermi il bambino. Mi irrita molto ancora oggi quando lo chiamano “diritto di scegliere”. È una scelta solo se ti raccontano tutti i fatti permettendoti così di dare un consenso veramente informato. Mi divenne chiaro che l’aborto è un grande business con tanti soldi da fare, ed io ero stata ingannata.
Come la vita avrebbe svelato, finii con lo sposare il giovane uomo di cui ero rimasta incinta, meno di un mese dopo l’aborto. È una lunga storia, ma tanto per spiegare brevemente, fu una cerimonia breve perché lui veniva da un altro paese e l’ufficio immigrazione si era fatto sentire. Eravamo davvero innamorati ma troppo giovani per sposarci, e specialmente così presto dopo il trauma emotivo dell’aborto.
Ci pentimmo entrambi dell’aborto e cercammo immediatamente una gravidanza. Ma non ci sarebbe stata. Abbiamo affrontato anni di trattamenti per la sterilità e speso decine di migliaia di dollari. La mia sterilità fu classificata come “inspiegabile”. Vedo sul sito di Planned Parenthood che loro ancora affermano che la sterilità non è una conseguenza. È una bugia. Il fatto è che a loro non importa scoprirlo. Quali studi hanno mai fatto per scoprirlo? Mi piacerebbe saperlo. Chi hanno esaminato? Alcuni anni fa chiamai Planned Parenthood per informarli che avevo abortito in una loro clinica e non ero più riuscita a rimanere incinta. Ho rinunciato ad aspettarmi una risposta. Proprio loro che si preoccupano dei “diritti delle donne” e dei loro “diritti riproduttivi” – che storia! – loro mi hanno portato via i miei diritti riproduttivi.
L’aborto ha cambiato la mia vita, ha modellato ogni cosa, inclusi venti anni cercando di ottenere una gravidanza. C’è molto altro che vorrei dire, ma lo spazio e il tempo sono limitati. Concluderò dicendo che dopo 22 anni il mio matrimonio è finito. Lui ora ha un figlio. Oh, i miei sogni di modella che avevo, e che avevano avuto un peso nella mia decisione di cercare Planned Parenthood per pensare all’aborto – e sottolineo “cercare”, non “decidere” – si rivelarono essere solo sogni. La lezione che la vita mi ha dato è che dobbiamo prendere le opportunità che la vita ci presenta. Possono non sembrare opportunità in quel momento, ma col senno di poi, la miglior carriera che avrei mai potuto avere nella mia vita sarebbe stata quella di “mamma”.


Emilee ha pubblicato la sua testimonianza sul sito della CNN
Abortion Caused Me Infertility!