RU486: alternativa “dolce” ?

2010-04-29

Un’altra testimonianza dell’aborto chimico con la RU486



Non fatevi ingannare. La pillola abortiva RU486 non è affatto un’alternativa dolce all’intervento chirurgico. Le pillole da prendere, in realtà, sono due: con la prima si uccide il feto, con la seconda, da assumere due giorni dopo, si causano le contrazioni necessarie per la sua espulsione.
Questo sistema per procurare l’aborto chimico viene spacciato come un metodo più semplice e psicologicamente accettabile di quello chirurgico. Un metodo più moderno, più rispettoso dell’integrità fisica e psichica della donna, meno invasivo e meno rischioso. In realtà, l’esperienza di molte donne che sono ricorse alla RU486 racconta un’altra storia.
Dopo che hai ingoiato la prima pillola, sai che quel giorno stesso tuo figlio morirà, e resterà attaccato lì, morto, dentro il tuo ventre. Il suo cuoricino, che il giorno prima hai ascoltato durante l’ecografia, smetterà di battere. Per sempre. È l’effetto della prima pasticca, che tu devi mettere in bocca da sola, perché da sola sei lasciata a sopprimere quella vita che tu stessa hai deciso di eliminare.
Lo capisci subito la sera stessa che quel figlio è morto, perché senti improvvisamente sparire tutti quei segni di gravidanza che le donne ben conoscono, primo fra tutti il seno più turgido, e quella piccola tensione del basso ventre tipica dei primi mesi di gravidanza.
Poi viene il momento peggiore: quello dell’attesa. Devi aspettare tre lunghi giorni, nei quali continui a fare quello che hai sempre fatto, lavorare, camminare, mangiare, dormire, andare al cinema. Cerchi di distrarti, ma sai che hai quel “coso” morto lì dentro che deve essere eliminato, espulso, cioè abortito.


La favola tragica della 194 che fa diminuire gli aborti

2010-04-15

La legge 194 ha fatto dimunire gli aborti! - Questo il ‘mantra’ che viene ripetuto ogniqualvolta si mette in discussione questa legge, che forse qualcuno vorrebbe come articolo 0 della Costituzione Italiana, non soggetto neanche al pensiero di modificazioni (se non in senso estensivo).
Ma è proprio vero che in seguito alla legalizzazione e “facilitazione” (la procedura è gratuita e interamente a carico dello Stato, ovvero dei contribuenti) gli aborti sono calati?

Esaminiamo intanto l’andamento del numero assoluto di aborti effettuati in strutture ospedaliere dal 1978 in poi.
Numero di aborti annui dal 1978
(click per ingrandire)
Il grafico mette in evidenza che nei primi anni di vigore della legge 194 il ricorso all’aborto è letteralmente esploso, partendo dal dato di partenza di 140'000 aborti del 1978 (il dato è in realtà di 70'000 ma riferito al secondo semestre dell’anno) ed arrivando a superare i 230'000 nel 1982 e nel 1983. Il numero di aborti legali ha poi cominciato una lenta discesa fino ad arrivare ai 120'000 / 130'000 degli ultimi anni. Vi sono poi da aggiungere gli aborti clandestini, che, in quanto tali, non sono stimabili con esattezza. Ma diversi indizi (vedi ad esempio qui) fanno pensare a diverse decine di migliaia di aborti clandestini ogni anno. Senza considerare i casi in cui la cosiddetta pillola del giorno dopo svolge un’azione non contraccettiva ma contragestativa e quindi abortiva.

Ma forse l’evidente effetto di propagazione di un costume avverso alla vita è ancora più evidente nel grafico seguente, dove è riportato il rapporto percentuale tra bambini abortiti e bambini nati vivi.
Rapporto percentuale tra aborti e nascite dal 1978
(click per ingrandire)
Il rapporto nei primi anni di applicazione della legge è quasi raddoppiato, arrivando a sfiorare il 40%, per poi mai ridiscendere sotto la percentuale iniziale (sempre non tenendo conto degli aborti clandestini).
Il cosiddetto “aborto terapeutico” poi, oggi viene sempre più suggerito dai medici alle madri di bambini con diagnosi “a rischio”.
E vi è poi da aggiungere che in nessun paese la legalizzazione dell’aborto ha portato ad una diminuzione degli stessi; è anzi significativo che il primo paese ad aver legalizzato l’aborto, l’Unione Sovietica (1919), ha tuttora (come Russia) tassi spaventosi di abortività. Nel 1990 vi sono stati 2'300'000 aborti contro 1'300'000 nascite – ovvero su 100 bambini concepiti 40 hanno visto la luce e 60 sono stati abortiti – con una media di 2,5 aborti per donna nel corso dell’esistenza. In Francia ed Inghilterra vi sono attualmente attorno ai 200'000 aborti l’anno, nonostante (?) siano paesi in cui vi sono un massiccio uso ed una altrettanto consistente propaganda di metodi anticoncezionali.
Infine: ma se ciò che in un aborto viene rimosso dal corpo della madre è solo un “grumo di sangue”, un “prodotto del concepimento”, e comunque non un essere umano, perché tanta soddisfazione sulla presunta diminuzione del numero di aborti?


Riferimenti:
[1] Ministero della Salute: Relazione 2007 sull’aborto in Italia
[2] Nascite in Italia (Google Books)
[3] Guttmacher Institute: The Incidence of Abortion WorldWide