La propaganda abortista contro i pro-life

2011-10-26

Un articolo di Jewels Green (qui la sua testimonianza) sulla propaganda abortista. L’ha conosciuta molto, davvero molto bene, avendo lavorato in passato per diverso tempo in una clinica per aborti.

Ultimamente ho sentito dire parecchie cose dal movimento abortista riguardo a come gli “slacktivist” [termine dispregiativo che indica chi si proclama attivista ma lo è solo a parole e senza profondere un reale impegno] pro-life non stiano facendo altro che combattere una “guerra sulle donne” “elevando grumi di 32 cellule al di sopra di una donna che vive, respira e pensa”. Ovviamente, (ora) so che quegli abortisti, fuorviati e male informati, non potrebbero sbagliarsi di più, ma mi ricorda molto com’ero io quand’ero una di loro.
Una clinica per aborti di Planned Parenthood. La scritta dice: «Pianificare le nascite è un lavoro sacro». Viene ovviamente taciuto che la ‘pianificazione’ effettuata dietro quel cartello consiste nel sopprimere cruentemente i bambini nel grembo materno.
Alla clinica per aborti dove ho lavorato, ho subito creduto a tutta la disinformazione che mi veniva data riguardo agli “anti” che tenevano quei cartelloni truculenti là fuori. Mi dissero che ai pro-life non importava nulla delle donne o delle famiglie o dei figli, ma solo dei bambini, e solo i bambini non ancora nati oltretutto. Mi raccontarono, storia dopo storia, di come questo gruppo pro-life o quel centro di aiuto alla gravidanza avesse mentito alle donne per “imbrogliarle”, per farle rimanere incinte e poi abbandonarle dopo che il bambino avesse raggiunto il limite legale per cui non si poteva più abortirlo. Il racconto più impressionante (incredibile) che ricordo riguardava un certo gruppo che aveva dato assistenza finanziaria, cure prenatali, e aveva persino portato in auto una giovane madre all’ospedale quando aveva le doglie, solo per darle una confezione di pannolini il giorno dopo e rifiutare poi di rispondere alle sue telefonate. O la diceria dell’assistente del centro di aiuto alla gravidanza che aveva mostrato ad una adolescente terrorizzata il test di gravidanza con le due linee blu che indicano la gravidanza e le aveva spiegato che le due linee significavano che era incinta di due gemelli.
Questa è propaganda abortista.
Da quando sono passata dalla parte della vita, sono stata felicissima di confermare che queste storie sono menzogne senza fondamento. È shockante per me vedere che gli abortisti continuano a diffondere queste palesi falsità a dispetto della evidente realtà del contrario. Il movimento pro-life è formato da persone oneste, appassionate, generose e spesso pie. Il movimento pro-life include persone e famiglie che adottano bambini “non voluti”, “imperfetti”, “disabili”, e donano tempo, soldi ed energie per fermare l’aborto. Alcuni agiscono politicamente sul Congresso, alcuni fanno volontariato presso centri di aiuto alla gravidanza, altri donano soldi ed alcuni adottano. Ho un’amica che, dopo aver partorito due figli biologici, ha sentito con suo marito la vocazione di adottare un bimbo con la sindrome di Down. È felicemente parte della loro famiglia da più di un anno, assolutamente adorabile, e porta gioia ad ogni persona che incontra. Ci sono tantissimi altri come lei e la sua famiglia. Anime altruiste sconvolte dalla brutalità dell’uccisione dei nascituri e che FANNO qualcosa al riguardo. Il movimento pro-life aiuta donne in gravidanza e famiglie. Molti centri di aiuto alla gravidanza non fanno solo test di gravidanza ma offrono anche assistenza alla coppia, seminari per i genitori, assistenza alla famiglia, cooperative di babysitting, sostegno post-aborto, e molto altro, GRATIS, e senza centinaia di milioni di dollari dai contribuenti americani.
La verità è lì fuori, e non è difficile da trovare. I centri di aiuto alla gravidanza riducono il numero di aborti, e se gli abortisti fossero davvero pro-SCELTA e si battessero affinché ci siano meno aborti – il loro slogan è “sicuro, legale e RARO”, giusto? – allora dovrebbero accogliere favorevolmente l’assistenza da parte dei centri di aiuto alla gravidanza e di organizzazioni simili, non lottare costantemente per chiuderli. Se gli abortisti fossero davvero pro-SCELTA, non dovrebbero andare contro le leggi approvate affinché vi sia il consenso informato prima di scegliere un “intervento chirurgico” irreversibile che si conclude sempre con la morte di un feto umano che vive e cresce. Se gli abortisti davvero si prendessero cura delle donne – in realtà il loro grido di battaglia preferito è che i pro-life si preoccupano più delle cellule che delle donne – combatterebbero al nostro fianco affinché le donne siano pienamente informate di tutte le opzioni e ci sia sostegno per tutte le donne incinte. Darebbero il benvenuto ai pro-life che su un marciapiede offrono consigli e sostegno alle madri, con il sole cocente o la pioggia scrosciante o la neve che ghiaccia e li farebbero stare in una delle stanze di assistenza psicologica nella clinica, lasciando che le donne incinte vengano a conoscenza di tutte le loro opzioni. Questo sarebbe davvero pro-SCELTA.

Jewels Green: Pro-abortion propaganda - LiveAction.org


Week end post-aborto, 2-3 dicembre 2011

2011-10-24

L’associazione “il dono” organizza un week-end post-aborto nei giorni 2 e 3 dicembre.
Informazioni generali sui week end post-aborto che organizza “il dono” le trovate a questo link. Informazioni specifiche sul prossimo week-end post-aborto le trovate a quest’altro link.
Se conoscete una donna che sta soffrendo per un aborto e sta cercando aiuto, segnalàteglielo.