No potho reposare

2009-05-18

The Elliot Institute News
Vol. 8, No. 7 -- May 8, 2009



Uno studio del 2006 pubblicato da Sleep [sonno], la rivista ufficiale delle Associated Professional Sleep Societies [società professionali associate del sonno] ha scoperto che le donne passate per l’esperienza dell’aborto avevano maggiori probabilità di essere curate per disordini o disturbi del sonno rispetto alle donne che avevano partorito [1].
I ricercatori hanno esaminato cartelle cliniche di 56'284 donne con basso reddito della California che avevano partorito o si erano sottoposte ad aborto nei primi sei mesi del 1989. Hanno escluso le donne già curate per disordini o disturbi del sonno nei 12 o 18 mesi precedenti all’aborto o al parto.
I dati hanno mostrato che, fino a quattro anni dopo, le donne che si erano sottoposte ad aborto avevano maggiori probabilità di essere curate per disturbi del sonno rispetto a quelle che avevano partorito. La differenza era maggiore nei primi 180 giorni dopo la fine della gravidanza, dove le donne che avevano abortito avevano una probabilità circa doppia di cercare una cura per i disordini del sonno. Per tre anni sono rimaste differenze significative tra donne che avevano abortito e donne che avevano partorito.

Disturbi del sonno legati a trauma
C’è bisogno di ulteriori ricerche per vedere se le donne che hanno abortito siano più soggette a sintomi specifici di disturbo del sonno o se questi sintomi possano essere indicatori di disturbo da stress post traumatico [Post Traumatic Stress Disorder, PTSD] e di altri problemi.
Numerosi studi hanno mostrato che le vittime di trauma sperimenteranno spesso difficoltà con il sonno. Gli autori credono che le proprie scoperte sostengano una crescente comprensione del fatto che alcune donne possono avere reazioni traumatiche all’aborto. In uno studio del 2004 di donne americane e russe che avevano abortito:
  • il 65% delle donne americane riferivano sintomi multipli di disturbo da stress post-traumatico, che esse collegavano ai loro aborti,
  • oltre il 14% riferivano tutti i sintomi necessari per una diagnosi clinica di PTSD indotto da aborto,
  • il 30% riferivano incubi e
  • il 23% riferiva disturbi del sonno che attribuivano all’aborto [2].
Nel libro Forbidden Grief [lutto proibito], l’autrice e terapeuta Dr. Theresa Burke nota che gli incubi e l’insonnia si verificano comunemente tra le donne dopo l’aborto. Ella scrive: “Quando la mente cosciente dorme, i meccanismi di difesa che hanno il compito di respingere pensieri indesiderati sono rilassati. Questo è il motivo per cui i pensieri intrusivi legati ad un trauma soppresso spesso compaiono sotto forma di sogni od incubi” [3].
Altri studi hanno scoperto che donne con un aborto alle spalle sono soggette di conseguenza soggette ad un rischio maggiore di depressione, disturbo da ansia generalizzata, abuso di sostanze, ricovero psichiatrico ed altri problemi.
Questa ricerca indica la necessità, per chi si occupa di salute, di investigare regolarmente su una precedente perdita di gravidanza, perché l’identificazione del lutto non risolto e di episodi traumatici può migliorare il trattamento di disturbi del sonno, ansia e di altri problemi psichiatrici dopo l’aborto.

Altre ricerche sono disponibili all’indirizzo www.AbortionRisks.org. Trova studi, informazioni su nuovi studi e leggi articoli e commenti su temi importanti.

Riferimenti:
[1] DC Reardon and PK Coleman, “Relative Treatment Rates for Sleep Disorders and Sleep Disturbances Following Abortion and Childbirth: A Prospective Record Based-Study,” Sleep 29(1):105-106, 2006.
[2] VM Rue et. al., “Induced abortion and traumatic stress: A preliminary comparison of American and Russian women,” Medical Science Monitor 10:SR5-16, 2004.
[3] T. Burke with D. Reardon, Forbidden Grief: The Unspoken Pain of Abortion (Springfield, IL: Acorn Books, 2007).



© Elliot Institute, PO Box 7348, Springfield, IL 62791-7348
ulteriore materiale all’indirizzo www.afterabortion.org

http://www.theunchoice.com/EINews/2009Vol8/Vol8No7.htm


L’aborto nuoce anche a chi verrà concesso vivere

2009-05-10

Life Site News

Un poderoso studio tedesco conferma che l’aborto aumenta significativamente il rischio di nascite premature

di Kathleen Gilbert

11 febbraio 2009 (LifeSiteNews.com) – Un enorme studio tedesco ha ulteriormente comprovato il legame tra aborto e aumento del rischio di future nascite premature.
Il dott. Manfred Voigt ed i suoi colleghi tedeschi hanno considerato oltre due milioni di gravidanze tra il 1995 ed il 2000, rendendo lo studio del 2008 il più massiccio studio AVPB (Abortion Very Preterm Birth, aborto e nascita estremamente prematura) degli ultimi 30 anni; è possibile leggere l’abstract all’indirizzo http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18293256).
Il gruppo di controllo di donne considerato nello studio non aveva precedenti di aborto indotto, aborto spontaneo o nascita di bambino morto. Il tasso di nascite premature nel gruppo di controllo è stato confrontato a quello di tre gruppi distinti: donne che avevano abortito (ma senza aborti spontanei o nascite di bambino morto), donne con soli aborti spontanei e donne con solo nascite di bambino morto nella propria storia.
Secondo un comunicato stampa della Reduce Preterm Risk Coalition [Associazione per la riduzione del rischio di nascite premature], lo studio ha trovato che per una donna con alle spalle un aborto volontario, il rischio di VPB (sotto le 32-34 settimane) cresce del 30%, mentre il rischio aumenta del 90% se vi è stato più di un aborto volontario.
I dati dello studio riguardo alla storia abortiva delle donne sono stati estratti da un database perinatale e non con colloqui effettuati per lo scopo dello studio. In questo modo la squadra di Voigt ha evitato la possibilità di risultati alterati dovuta alla falsificazione da parte delle donne della propria storia abortiva, un fattore che i critici del legame aborto-nascite premature hanno messo in dubbio in passato.
La nascita prematura aumenta il rischio del bambino di paralisi cerebrale, ritardo mentale, epilessia, deficit visivo, disabilità uditiva, lesioni gastrointestinali, sofferenza respiratoria e di infezioni gravi. I nati sotto le 28 settimane hanno un rischio 129 volte più alto di paralisi cerebrale di un nato a termine, secondo uno studio del 2008 di dr. Eveline Himpens et al.
Lo studio tedesco si unisce ad una solida base di prove che mostrano l’aumento di rischio di nascite premature per i bambini che nascono dopo un precedente aborto.
Nell’edizione dell’inverno 2008 del Journal of American Physicians and Surgeons [Giornale dei medici e chirurghi americani], Brent Rooney (MSc), dr. Byron Calhoun e l’avvocato Lisa Roche hanno rivelato che le donne afroamericane, che abortiscono circa un bambino su due, hanno un rischio tre volte più alto di parti prematuri ed un rischio quattro volte più alto di parti estremamente prematuri.
L’articolo suggerisce anche che gli aborti per suzione violano il codice di Norimberga del 1947 poiché non ci sono test pubblicati sulla procedura che convalidino la sua sicurezza. (http://www.lifesitenews.com/ldn/2008/dec/08120211.html)
Brent Rooney della Reduce Preterm Risk Coalition ha esortato il presidente USA Obama a sospendere il finanziamento governativo all’aborto alla luce di forti prove degli effetti pericolosi della procedura su donne e bambini.
“Il famoso economista John Maynard Keynes disse bene: Quando i fatti cambiano, io cambio idea. E lei che cosa fa, signore?” – ha detto Rooney.

Articoli collegati su LifeSiteNews.com:

http://www.lifesitenews.com/ldn/2009/feb/09021111.html