Il medico rideva di me

2008-04-08

Ero incinta del mio ragazzo allora. Telefonai alla Family Planning Association e mi consigliarono di aspettare fin quando fossi stata certa della gravidanza e mi diedero l’indirizzo della clinica. Dovetti telefonare per un appuntamento. Il mio ragazzo mi portò alla clinica e poi di nuovo a casa. Le mie motivazioni per abortire erano: 1) il mio ragazzo non aveva mai parlato di matrimonio; 2) stavo giusto per cominciare un lavoro in un altro stato, fino ad allora avevo studiato; 3) la vergogna di essere una madre non sposata e il dovere ammettere a tutti che avevo fatto sesso. (i miei familiari prossimi e alcuni altri erano ferventi cattolici. Avevo una immagine molto “buona” all’epoca); 4) la possibilità di muovermi in un altro stato e fare adottare il mio bambino era a) troppo sconveniente per via dell’inizio del nuovo lavoro e b) difficile perché sono una persona molto materna e non so se avrei potuto dare via il bambino.
L’aborto fu umiliante. Mi vergognavo tantissimo, principalmente perché non credevo neanche all’aborto allora. Il medico rideva di me e delle mie “credenze” e mi spiegava il funzionamento dell’aspiratore. Tutto era pulito e clinico. Mentre mi stavo riprendendo in una stanzetta mi diedero una scatola di pillole anticoncezionali. Sanguinai molto poco.
Il mio ragazzo ed io rompemmo la relazione. Non parlò mai dell’aborto. Non so perché. Avevo in realtà cercato di far finta con me stessa di non essere stata veramente incinta inizialmente, ma la cosa non funzionava perché nel profondo di me stessa sapevo di esserlo stata. Provavo un senso di colpa scioccante. Nessun altro sapeva dell’aborto. Andai da un prete che me ne parlò a lungo. Non potei avere l’assoluzione dal confessionale la prima volta, perché pensavo che se fosse successa ancora la stessa cosa avrei potuto rifarlo. Parlai a un secondo prete in confessione e alla fine mi fu data l’assoluzione – sebbene non mi sia sentita perdonata per alcuni anni. La cosa che più mi ha aiutata è stata in realtà il tempo (l’aborto è avvenuto nel 1980).
Penso di essere un po’ più compassionevole verso la gente in situazioni disperate (specialmente l’aborto). Ho aderito a un gruppo pro-vita perché credo fermamente che l’aborto sia sbagliato. All’inizio non pensavo di esserne degna. Ho acconsentito a consigliare donne/ragazze che avevano abortito. Non fosse stato per il mio aborto, forse non mi sarei accorta di quanto questo sia importante.

http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudyproject/casestudy1072.htm


0 commenti: