¡Que viva Uruguay!

2008-11-29

Il presidente dell’Uruguay Tabaré Vázquez ha posto il veto su una legge che avrebbe legalizzato l’aborto su richiesta fino al terzo mese e l’aborto eugenetico anche oltre, similmente a quanto consente le legge italiana 194/78. Le motivazioni addotte dal presidente sono un manifesto delle motivazioni laiche a difesa della vita degli esseri umani più deboli ed indifesi. Le evidenziazioni sono mie.



MINISTERO DELLA SANITÀ
Montevideo, 14 novembre 2008

Signor Presidente della
Assemblea Generale:
Il Potere Esecutivo si rivolge a questo Organo nell’esercizio delle facoltà che gli conferisce l’articolo 137 e seguenti della Costituzione della Repubblica allo scopo di osservare i capitoli II, III e IV, articoli 7 e 20, del progetto di legge, con il quale si stabiliscono norme relative alla salute sessuale e riproduttiva, approvato dal Potere Legislativo.
Si osservano in modo totale, per ragioni di costituzionalità e convenienza, le citate disposizioni per le ragioni che si espongono qui di seguito.
C’è consenso sul fatto che l’aborto è un male sociale che deve essere evitato. Tuttavia, nei paesi in cui è stato legalizzato l’aborto, questi sono aumentati. Negli Stati Uniti, nei primi dieci anni si è triplicato, e il numero rimane stabile: si è instaurato il costume. La stessa cosa è avvenuta in Spagna.
La legislazione non può ignorare la realtà dell’esistenza della vita umana nello stadio di gestazione, così come in modo evidente rivela la scienza. La biologia si è molto evoluta. Scoperte rivoluzionarie, come la fecondazione in vitro e il DNA con il sequenziamento del genoma umano, mettono in evidenza che dal momento del concepimento c’è una nuova vita umana, un nuovo essere. Tanto che nei moderni sistemi giuridici – incluso il nostro – il DNA si è trasformato in “prova regina” per determinare l’identità delle persone, indipendentemente dall’età, anche nel caso di devastazione, ed anche quando praticamente non resta nulla dell’essere umano, anche dopo molto tempo.
Il vero grado di civiltà di una nazione si misura da come protegge i più bisognosi. Per questo deve proteggere maggiormente i più deboli. Perché il criterio non è il valore del soggetto in funzione degli affetti che suscita negli altri, o della utilità che ha, ma il valore insito nella sua sola esistenza.
Questa legge influisce sull’ordine costituzionale (articoli 7º, 8º, 36º, 40º, 41º, 42º, 44º, 72º e 332º) e gli accordi assunti dal nostro paese nei trattati internazionali, tra i quali il Patto di San José di Costa Rica, approvato dalla legge Nº 15.737 dell’8 marzo 1985 e la Convenzione sui Diritti del Bambino approvata dalla legge Nº 16.137 del 28 settembre 1990.
In effetti, disposizioni come l’articolo 42 della nostra Costituzione, che obbliga espressamente a proteggere la maternità, e il Patto di San José di Costa Rica – convertito poi in legge interna come maniera di riaffermare l’adesione alla protezione e validità dei diritti umani – contengono precise disposizioni, come l’articolo 2 º e l’articolo 4 º, che obbligano il nostro paese a proteggere la vita dell’essere umano fin dal suo concepimento. Inoltre gli conferiscono lo status di persona.
Anche se una legge può essere abrogata da un’altra legge, questo non avviene con i trattati internazionali, che non possono essere abrogati da una successiva legge interna. Se l’Uruguay intende seguire una linea giuridico-politica differente da quella stabilita dalla Convenzione Americana dei Diritti Umani, dovrebbe rescindere dalla citata Convenzione (art. 78 della suddetta Convenzione).
D’altra parte, regolando l’obiezione di coscienza in modo inadeguato, il progetto approvato genera una fonte di ingiusta discriminazione tra i medici che ritengono che la propria coscienza impedisce loro di eseguire aborti, né tantomeno permette di esercitare la libertà di coscienza di chi cambia parere e decide di non efettuarlo più [la legge prevedeva che la scelta dovesse essere fatta una volta per tutte senza possibilità di cambiare idea, ndT].
La nostra Costituzione ammette disuguaglianze davanti alla legge solo se si basano sui talenti e sulle virtù delle persone. Qui, inoltre, non si rispetta la libertà di pensiero in un ambito oltretutto profondo e intimo.
Questo testo inoltre influisce sulla libertà di impresa e di associazione, quando impone a istituzioni mediche con statuti approvati secondo la nostra legislazione, e che sono in funzione in qualche caso da più di cento anni, di eseguire aborti andando espressamente contro i propri principî fondamentali.
Il progetto, inoltre, qualifica erroneamente e in modo forzato, contro il comune sentire, l’aborto come un atto medico, disconoscendo dichiarazioni internazionali come quelli di Helsinki e di Tokyo che sono state assunte nell’ambito del Mercosur [“Mercado Común del Sur” – patto economico tra diversi paesi dell’America del Sud ndT], che sono oggetto di recepimento espresso nel nostro paese dal 1996 e che sono riflesso dei principî di medicina ippocratica che caratterizzano il medico nell’agire a favore della vita e dell’integrità fisica.
In accordo con la sensibilità del nostro popolo, è più adeguato cercare una soluzione basata sulla solidarietà che permetta di sostenere la donna e la sua creatura, fornendole la libertà di potere scegliere altre vie e, in questo modo, salvare tutti e due.
È necessario affrontare le vere cause dell’aborto nel nostro paese e che nascono dalla nostra realtà socio-economica. C’è un gran numero di donne, particolarmente nei settori più poveri, che portano da sole il carico della famiglia. Per questo, bisogna circondare la donna abbandonata dell’indispensabile protezione solidale, invece di renderle più facile l’aborto.
Il Potere Esecutivo saluta questo Organo con la sua massima considerazione.

Dr. TABARÉ VÁZQUEZ
Presidente della Repubblica


Documento originale
Post: Cosa sta succedendo in Uruguay


6 commenti:

MyUSICA ha detto...

Interessante e bel Blog! Complimenti
Buon week end

agapetòs ha detto...

Ti ringrazio!
Buon fine settimana e buona Immacolata.

Anonimo ha detto...

Non capisco come al presidente dell'Uruguay sia concesso di esprimere il suo disappunto sull'aborto mentre qui in Italia, per una cosa del genere, ci sarebbero state infinite polemiche.

Quanti innocenti dovranno pagare prima che la gente capisca che l'embrione non è un mucchietto di cellule ma una vita umana?

agapetòs ha detto...

Come disse Leo Longanesi: «Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi».

Sergio Fenizia ha detto...

Riprovo...
Salve, non conoscevo il tuo blog.
Complimenti per il post e per la traduzione (l'hai fatta tu?).
Ti sei meritato un link al tuo blog. Puoi dare un'occhiata a questo articoletto: http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=5&id_articolo=6958
Ciao,
Sergio

agapetòs ha detto...

Sì, la traduzione è opera mia.
Grazie per l'apprezzamento e per il link.
“La verità fa male” parafrasando una vecchia canzone, e si cerca di occultarla, di sporcarla... ma invano, perché la verità non può essere cancellata: Gesù Cristo è Via, Verità e Vita.
Le false ideologie di quest'epoca che stiamo vivendo si distruggeranno da sole, ed ai posteri rimarrà l'interrogativo di come sia stato possibile per l'umanità attraversare un periodo così buio...
Grazie della visita e del commento
Giovanni