Un’altra testimonianza dell’aborto chimico con la RU486

Questo sito contiene alcune tragiche storie e testimonianze di donne ingannate e illuse dalla imperante cultura di morte.
Un’altra testimonianza dell’aborto chimico con la RU486
Oltre la morte... la vita (G. Garrone)
...Ma questo è un figlio (G. Garrone)
Il figlio terminale (G. Noia, S. Pietrangeli)
Argomenti laici contro l'aborto (PDF)
Argomenti laici contro l’aborto (PPS)
Intervista a Norberto Bobbio (PDF)
Fenomenologia di una legge ingiusta (link)
Esortazione di Giovanni Paolo II alle donne ed alle donne che hanno abortito (HTML)
Vedevo il barattolo riempirsi del mio bambino fatto a pezzi
Cercai di suicidarmi, mi odiavo per ciò che avevo fatto
Il Quarto Reich è tra noi / come si azzera la talassemia
Ciò che Obama finse di non sentire
Aborto in caso di stupro? No, grazie
Non potevamo mai usare la parola “bambini”
Mi dicevo: “Tutto questo non sta accadendo”
Scrutai nel secchio e capii di aver assistito ad un omicidio
Io, Sarah Smith, sopravvissuta all’aborto
Io, Gianna Jessen, sopravvissuta all’aborto
2 commenti:
sicuramente la decisione di scegliere d'abortire da parte della donna e del suo compagno non è una scelta ne' facile ne' comoda. non credo che si sia mai pensato che abortire con una pillola fosse più facile e meno doloroso dal punto di vista psicologico.con la pillola abortiva si da l'opportunità alla donna di vivere, se lo desidera, in modo consapevole la sua scelta, quasi più "naturale". quante gravidanze si interrompono in modo spontaneo e il fisico risponde alla stessa maniera che abortendo chimicamente. e dal punto di vista medico/scientifico, difficilmente a 49 giorni si sente un cuore che batte e men che meno si sente il ventre teso come nei primi mesi di gravidanza...basta con queste ipocrisie, basta cercare di far sentire in colpa la donna che sceglie questa strada. spesso siamo costrette da questa società e dalla politica che non aiuta le famiglie e i giovani. ho 33 anni, un lavoro precario da 3 anni e avevo un impianto iud che purtroppo si è spostato e sono rimasta in cinta. io e il mio compagno abbiamo deciso per l'interruzione di gravidanza perchè mi sarei ritrovata a 34 anni senza un lavoro, con tutta la trafila dei contratti a tempo determinato da dover riprendere da capo...ma non è stato facile e felice, abbiamo pianto per una settimana, tutte le sere, pensando al frutto dell'amore che proviamo e che grazie a questa meravigliosa società non nascerà. pensando che mia figlia a dicembre non avrà un fratellino perchè mamma se no resta senza lavoro...e leggo questi articoli da santa inquisizione pieni di ipocrisie che mi fanno veramente indignare. e per il resto? ginecologo e ostetrica dell'ospedale ( la stessa che mi ha aiutato a partorire) gentili e disponibili con me e il mio compagno, ci hanno fatto parlare, ci hanno sostenuto e tutto è sì successo in casa, ma senza contrazioni da parto o dolori lancinanti. solo un enorme tristezza e la consapevolezza che non avremmo potuto prendere altra decisione se non questa.
Questa "meravigliosa società" - e sono d'accordo con il suo amaro giudizio - spende fino a 2000 euro se una donna vuole abortire, mentre se la donna vuole far nascere il bambino non è disposta a spendere altrettanto.
La legge 194, che pur intitolandosi "tutela sociale della maternità", in realtà tutela solo l'aborto ma non la maternità, è parte costitutiva di questa "meravigliosa società".
Grazie per il suo intervento.
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