
Fu un incubo. Mi legarono le gambe con delle cinghie. Divenni molto agitata e continuavo a dire che stavo uccidendo il mio bambino e il medico continuava a dirmi di calmarmi. Non volevano che gli altri mi sentissero. Alzai la testa e vidi il barattolo e ciò che rimaneva del mio bambino di 12 settimane.
Ho dato la vita al Signore e con il Suo perdono posso cominciare a perdonarmi. Questa è la cosa più difficile – fare qualcosa e rendersi conto di quanto fosse sbagliato. È stato un fardello pesante da portare. Mi sono perdonata ma a volte piango ancora per il mio bambino.
[Questa esperienza] mi ha reso capace di vedere che la situazione in cui si trova una ragazza

http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudyproject/casestudy1069.htm
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