Mia madre mi ha costretto ad abortire

2008-04-06

Quando avevo 17 anni mia madre, che non ha mai voluto mettere i figli al primo posto, mi ha costretto [ad abortire]. Diceva che non poteva permettermi di vivere lì con un bambino. Non avevo lavoro, usavo la sua auto, ed ero spaventata. Naturalmente mi madre mi disse che non era ancora un bambino (a 10 settimane). Era solo una specie di tessuto, senza ancora un cuore che batte. Non sapevo. Ma sapevo che dal momento in cui avevo capito di essere incinta amavo già il mio bambino. Gli parlavo tutti i giorni, gli dicevo che era amato. Ma fui costretta a farlo. Mentre veniva eseguita la procedura io piangevo e il medico spietato mi diceva di stare ferma. C’era gente lì che si vantava che non fa proprio male, che questo era il loro quinto aborto, ecc. Si preoccupavano del proprio dolore, non del dolore di quei preziosi bambini innocenti che non avevano chiesto di esserci. Dopo, mia madre mi disse: “Non ti senti molto meglio?”. Bene, trovai un buon lavoro al governo, incontrai il ragazzo giusto e riuscii ad uscire di casa. Non sono mai stata capace di dimenticare quanto era fredda. Né potrò MAI perdonarmi per ciò che ho fatto al mio prezioso angelo, che meritava una possibilità di vivere. Dobbiamo far sì che queste donne sappiano che sono bambini, non tessuto. SAPERE è potere.

testimonianza dell'8 aprile 2001
http://www.abortionno.org/AbortionNO/hurt.html


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