
All’epoca in cui scelsi di abortire non sapevo proprio niente su tutta la procedura. La clinica abortiva aveva una seduta di assistenza psicologica che consisteva in una guardia ed un’infermiera che ci dicevano che ora era il momento di decidere se volevamo il bambino o volevamo l’aborto. Ci chiesero se conoscevamo il controllo delle nascite e ci condussero alla sala d’attesa. Non potemmo discutere alternative o rischi. Non ci dissero in che cosa consistesse la procedura e non ci parlarono di effetti post aborto.
Non credo che ci siano parole per dire quanto l’esperienza fu terrorizzante. Non ero consapevole del dolore che mi avrebbe causato e del fatto che in realtà non avevo avuto tempo per pensare bene alla cosa. Se mai dovessi affrontare ancora la stessa situazione sceglierei sicuramente altri mezzi.
Mi ha influenzato perlopiù perché non ne ho mai parlato con nessuno. Il mio ragazzo ruppe con me un mese dopo l’aborto ed era troppo imbarazzato per raccontarlo a qualcuno. Soffro di una grave depressione da allora.
Ho provato a parlare con psicologi e mi hanno prescritto una cura antidepressiva. Niente ha funzionato con me. Sono malata da un anno e mezzo a questo punto e la fine non sembra ancora essere in vista.

Piuttosto che cambiare, penso che abbia distrutto la mia vita. Ho perso 17 chili, non riesco a mantenere un lavoro a tempo pieno e sono costantemente depressa.
http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudiesb/casestudy1799.htm
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