Il lavoro L’aborto rende liberi

2009-04-07

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in alcune immagini particolarissime. E mi sono tornate alla mente le immagini dei lager nazisti. Non si trattò – e non si tratta – solo dell’uccisione di milioni di persone, ma anche del tentativo di disumanizzarle, di privarle di ogni dignità e persino del rango di esseri umani. Le immagini che seguono sono state scattate in California.
Chi si sentisse di vederle clicchi nel link qui sotto.



Alcuni attivisti pro-life si sono introdotti in un laboratorio della California meridionale a cui arrivano i resti dei bambini uccisi in una particolare catena di cliniche per aborti.

In ogni contenitore di plastica vi sono i resti di un piccolo essere umano. Sull’etichetta sono riportati il nome della madre e la data dell'aborto.


Le ricevute attestano gli aborti effettuati in una clinica di La Mesa (California) in un giorno.


I contenitori sono di varie grandezze; i più grandi contengono i resti di aborti effettuati dalla 20ª alla 36ª settimana di gravidanza.

Alcune vedute d’insieme...

I resti degli aborti effettuati nelle prime settimane sono contenuti in barattolini simili a quelli usati per le spezie.

Il ritaglio di giornale parla di allattamento al seno; per uno strano paradosso, negli stessi luoghi la vita viene fatta sbocciare e viene soppressa.
E ogni giorno, nella sola Italia, 400 di questi barattoli si riempiono e 400 finiscono in un incineritore...

http://www.christiangallery.com/atrocity/gorypics.htm


2 commenti:

Anonimo ha detto...

agghiacciante.
Mi chiedo spesso il perché tutto questo.
Però è giusto che anche chi è pro aborto veda queste immagini e legga queste storie nella speranza che cambi idea

Belli89 ha detto...

Assolutamente terribile..