RU486: alternativa “dolce” ?

2010-04-29

Un’altra testimonianza dell’aborto chimico con la RU486



Non fatevi ingannare. La pillola abortiva RU486 non è affatto un’alternativa dolce all’intervento chirurgico. Le pillole da prendere, in realtà, sono due: con la prima si uccide il feto, con la seconda, da assumere due giorni dopo, si causano le contrazioni necessarie per la sua espulsione.
Questo sistema per procurare l’aborto chimico viene spacciato come un metodo più semplice e psicologicamente accettabile di quello chirurgico. Un metodo più moderno, più rispettoso dell’integrità fisica e psichica della donna, meno invasivo e meno rischioso. In realtà, l’esperienza di molte donne che sono ricorse alla RU486 racconta un’altra storia.
Dopo che hai ingoiato la prima pillola, sai che quel giorno stesso tuo figlio morirà, e resterà attaccato lì, morto, dentro il tuo ventre. Il suo cuoricino, che il giorno prima hai ascoltato durante l’ecografia, smetterà di battere. Per sempre. È l’effetto della prima pasticca, che tu devi mettere in bocca da sola, perché da sola sei lasciata a sopprimere quella vita che tu stessa hai deciso di eliminare.
Lo capisci subito la sera stessa che quel figlio è morto, perché senti improvvisamente sparire tutti quei segni di gravidanza che le donne ben conoscono, primo fra tutti il seno più turgido, e quella piccola tensione del basso ventre tipica dei primi mesi di gravidanza.
Poi viene il momento peggiore: quello dell’attesa. Devi aspettare tre lunghi giorni, nei quali continui a fare quello che hai sempre fatto, lavorare, camminare, mangiare, dormire, andare al cinema. Cerchi di distrarti, ma sai che hai quel “coso” morto lì dentro che deve essere eliminato, espulso, cioè abortito.


2 commenti:

Stella Andrea ha detto...

sicuramente la decisione di scegliere d'abortire da parte della donna e del suo compagno non è una scelta ne' facile ne' comoda. non credo che si sia mai pensato che abortire con una pillola fosse più facile e meno doloroso dal punto di vista psicologico.con la pillola abortiva si da l'opportunità alla donna di vivere, se lo desidera, in modo consapevole la sua scelta, quasi più "naturale". quante gravidanze si interrompono in modo spontaneo e il fisico risponde alla stessa maniera che abortendo chimicamente. e dal punto di vista medico/scientifico, difficilmente a 49 giorni si sente un cuore che batte e men che meno si sente il ventre teso come nei primi mesi di gravidanza...basta con queste ipocrisie, basta cercare di far sentire in colpa la donna che sceglie questa strada. spesso siamo costrette da questa società e dalla politica che non aiuta le famiglie e i giovani. ho 33 anni, un lavoro precario da 3 anni e avevo un impianto iud che purtroppo si è spostato e sono rimasta in cinta. io e il mio compagno abbiamo deciso per l'interruzione di gravidanza perchè mi sarei ritrovata a 34 anni senza un lavoro, con tutta la trafila dei contratti a tempo determinato da dover riprendere da capo...ma non è stato facile e felice, abbiamo pianto per una settimana, tutte le sere, pensando al frutto dell'amore che proviamo e che grazie a questa meravigliosa società non nascerà. pensando che mia figlia a dicembre non avrà un fratellino perchè mamma se no resta senza lavoro...e leggo questi articoli da santa inquisizione pieni di ipocrisie che mi fanno veramente indignare. e per il resto? ginecologo e ostetrica dell'ospedale ( la stessa che mi ha aiutato a partorire) gentili e disponibili con me e il mio compagno, ci hanno fatto parlare, ci hanno sostenuto e tutto è sì successo in casa, ma senza contrazioni da parto o dolori lancinanti. solo un enorme tristezza e la consapevolezza che non avremmo potuto prendere altra decisione se non questa.

agapetòs ha detto...

Questa "meravigliosa società" - e sono d'accordo con il suo amaro giudizio - spende fino a 2000 euro se una donna vuole abortire, mentre se la donna vuole far nascere il bambino non è disposta a spendere altrettanto.
La legge 194, che pur intitolandosi "tutela sociale della maternità", in realtà tutela solo l'aborto ma non la maternità, è parte costitutiva di questa "meravigliosa società".

Grazie per il suo intervento.