Un applauso dall’inferno

2011-02-17

La lettura e l’ascolto sono sconsigliati alle persone impressionabili.


di padre Frank Pavone, direttore di “Priests for Life

Se pensiamo all’inferno, possiamo immaginarci urla che escono dalle fiamme, o la risata sinistra del diavolo. Ma il suono che recentemente ho udito uscirne era quello di un applauso.
Ciò che ho sentito era un’audiocassetta del dottor Martin Haskell che stava tenendo una relazione al 16° Convegno Annuale della National Abortion Federation Conference svoltosi nel 1992 a San Diego (California). Era un raduno di medici abortisti, uomini e donne che si guadagnano da vivere uccidendo bambini. Haskell stava descrivendo al suo pubblico come effettuare un aborto a nascita parziale. Ascoltiamo le sue parole su come si svolge la procedura:
Il chirurgo allora introduce un grande forcipe... attraverso il canale vaginale e cervicale... muove attentamente la punta dello strumento verso le estremità inferiori del feto, e tira l’estremità verso la vagina... Il medico poi usa le dita per far uscire l’altra estremità inferiore, poi il tronco, le spalle e le estremità superiori. Il cranio si trova nell’orifizio interno dell’utero. Il feto è orientato... con la schiena in alto... Il chirurgo poi prende con la mano destra un paio di forbici Metzenbaum con le punte smussate... il chirurgo poi spinge le forbici nella base del cranio, ed allarga le forbici per allargare l’apertura. Il chirurgo poi introduce un catetere da aspirazione in questo foro e con esso svuota il contenuto del cranio.
Haskell, dopo aver descritto questi dettagli brutali, mostra al suo pubblico un video dove lui stesso effettua una di queste procedure. E alla fine del video, dopo il suono dell’aspiratore che rimuove le cervella dalla testa del bambino, il pubblico applaude. Questo, cari amici, è un applauso dall’inferno. Parliamo spesso delle “fiamme dell’inferno”. D’altronde è anche vero che l’inferno è molto freddo. È l’assenza completa della coscienza, della pietà, dell’amore. Questo tipo di inferno si riflette sulla terra quando un gruppo di esseri umani può sedersi attorno ad un proiettore, guardare qualcuno che uccide deliberatamente un bambino e poi applaudire. Questo è il corpo e l’anima dell’industria abortista. Questo è il corpo e l’anima della “libertà di scelta”. È lo stesso agghiacciante atteggiamento del quale si è pentito il dottor Bernard Nathanson. Egli scrive riguardo a come si sentì dopo aver ucciso suo figlio tramite l’aborto: “Vi giuro che non provavo nulla al di fuori del senso di aver terminato un compito, l’orgoglio della competenza. Controllando il contenuto del sacchetto sentivo solo la soddisfazione di sapere di aver fatto un lavoro completo” (The Hand of God, pagina 60). Sono convinto che il modo principale e complessivamente più efficace di combattere l’aborto sia metterlo a nudo. La gente deve udire le descrizioni della procedura, vedere com’è, e gettare uno sguardo sulla totale corruzione dell’industria dell’aborto. San Paolo dice agli Efesini: “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente” (Ef 5,11). Mettiamo in pratica le parole di Paolo e diffondiamo le informazioni di questo articolo!


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3 commenti:

Semiur ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

la mia compagna vule abortire,tutta la gente che mi circonda dice che sono un pazzo a volere questo bambino.Ma per me la vita umana è sacra,è un dono di Dio e noi non abbiamo nessun diritto di sopprimerla.Lotterò con tutte le mie forze fino al mio ultimo rspiro perche mio figlio viva,piango pensando a lui e al male che vogliono fargli ma non lo permetterò mai e poi mai

agapetòs ha detto...

Spero davvero che la sua compagna cambi idea e che quel bambino possa vedere la luce del sole.
Penso che ci siano delle strutture di volontariato vicino a voi che possono darvi una mano. Se vuole eventualmente può scrivermi una mail a afterabortion (AT) gmail.com
Giovanni