Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi

2008-04-19

Avevo 18 anni. Mi ero appena diplomata. Il padre del bambino aveva due anni più di me. Eravamo fidanzatini da liceo. Lui si arruolò nell’esercito quell’estate ed era per mare quando scoprii di essere incita. Non gli ho mai parlato della gravidanza, ma ne parlai ad un altro uomo che stavo vedendo, aveva quasi 20 anni più di me. Mi indirizzò ad un medico che praticava aborti. Per pagare l’aborto andai al dipartimento dei servizi sociali: dopo aver ricevuto il sussidio medico una persona mi consigliò Planned Parenthood. Abortii in ospedale. Ero incinta approssimativamente di 10-14 settimane.
Ricordo che l’unica cosa che veramente mi importava allora era il nuovo uomo con cui stavo. Era l’amore della mia vita e lui voleva che io abortissi e io volevo farlo contento. Mi dicevano che tutto sarebbe andato bene. Non mi informarono mai su come l’aborto sarebbe stato effettuato e ricordo che mi dissero che non era l’uccisione di una vita perché il feto non è considerato un bambino.
Mia mamma fu molto addolorata. Si era sforzata di tirar su i suoi quattro figli da sola. Era un’infermiera ed ora sua figlia maggiore aveva ucciso suo nipote. Non dimenticherò mai quando me lo disse. Ero un’adolescente egocentrica e sprovveduta, che all’epoca non pensava molto a ciò che faceva. Volevo solo divertirmi e fare le mie cose. Dopo l’aborto cominciai a prendere la pillola e continuai a fare sesso.
Mi sono pentita ed ho chiesto perdono. Ho consacrato la mia vita a Gesù. Sono rinata ma sono ricaduta [l’anno dopo]. Mi sono consacrata al Signore e frequento una chiesa ben salda. Sento che i rapporti con gli altri credenti mi hanno un po’ aiutata, come anche il solo sapere che Dio mi ama e mi ha perdonata.
Dopo essere diventata cristiana, ho letto quello che la Bibbia dice dei figli come dono di Dio: “Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre” (Sal 138,13), “Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi” (Sal 138,16) È stato allora che ho compreso quale orribile errore avevo commesso. Non posso cambiare il passato. Però lodo Dio che mi ha perdonata del mio odioso peccato. Non dimenticherò mai ciò che ho fatto. Il ricordo ancora mi tormenta. Odio la persona che ero; è difficile accettare che io abbia potuto fare una cosa così abominevole come uccidere mio figlio. I figli sono un dono prezioso di Dio. Sono dispiaciuta per ciò che ho fatto e sono così grata di avere la benedizione di quattro figli sani. La mia maggiore ha 17 anni, e spero che non debba mai affrontare ciò che ho fatto. Potrei essere di aiuto a chiunque stia pensando di abortire. Avere uno scheletro nell’armadio è una cosa che non potrà mai essere cancellata dal tuo passato, solo Dio mi ha fatto ricominciare una nuova vita da capo. Lodate Dio.

http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudyproject/casestudy1052.htm


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