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Il cosiddetto consulente mi disse che il mio bambino era un grumo e infatti mi diede un libro con un’immagine di un grumo per farmelo vedere. L’aborto in sé fu doloroso. Il metodo abortivo usato con me fu suzione e aspirazione. Quando cominciò la procedura, agitò tutto il mio corpo. Ma a dire il vero al medico questo non importava.
Nessuno disse niente mentre ero sdraiata lì e gridavo che non l’avrei mai detto a nessuno tranne al mio ragazzo, che voleva assicurarsi che avessi abortito. Non potevo perdonarmi – dissi al Signore che questa sarebbe stata la punizione per il resto della mia vita – non avrei mai avuto bambino. Rimasi soggiogata da questa esperienza per 8 anni.
E la verità della parola di Dio mi rese libera. Alla fine perdonai me stessa perché Gesù mi aveva perdonata. Cominciò un processo di guarigione e un mese dopo rimasi incinta.
Andai dal Signore a chiedere aiuto e la verità mi rese libera. Giovanni 8,36: “se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. Giovanni 8,32: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Quando sono riuscita ad ammettere di avere ucciso il mio bambino e a confessare il mio peccato, il Signore mi ha perdonata. E mi ha mostrato che avevo bisogno di perdonare me stessa; questo allora divenne un atto di volontà e fui libera dalla colpa.
So che l’aborto mi ha cambiato la vita – sono stata soggiogata per 8 anni prima di
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http://www.priestsforlife.org/postabortion/casestudyproject/casestudy108.htm
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