Artista si impicca dopo aver abortito i suoi gemelli

2008-05-07


Un’artista si è uccisa dopo aver abortito i suoi gemelli all’ottava settimana di gravidanza, lasciando un biglietto che diceva: «Non avrei mai dovuto abortire. Capisco ora che sarei stata una buona mamma».
Emma Beck è stata trovata impiccata a casa sua a Helston (Cornovaglia) il 1° febbraio 2007. È stata dichiarata morta il giorno seguente, il suo 31° compleanno.
Il suo biglietto diceva: «Ho detto a tutti che non volevo farlo, persino all’ospedale. Ero spaventata, ora è troppo tardi. Sono morta quando i miei bambini sono morti. Voglio stare con i miei bambini: hanno bisogno di me, e nessun altro ha bisogno di me».
Gli inquirenti hanno saputo che Miss Beck aveva rotto la relazione col suo fidanzato, noto come “Ben” dopo che egli “aveva reagito male” alla gravidanza.
Lei aveva visto il suo medico curante prima dell’aborto, ma era mancata a un appuntamento all’ospedale di Penzance. In seguito cancellò ma poi arrivò a un appuntamento all’Ospedale Royal Cornwall a Treliske. Lo psicologo era in ferie, così un medico indirizzò Miss Beck a un servizio telefonico di assistenza alla gravidanza otto giorni prima dell’aborto quando era incinta di otto settimane, così risulta agli inquirenti.
Il medico legale, dottoressa Emma Carlyon, ha ordinato che le identità dei medici che hanno effettuato l’aborto e del suo psicologo-capo siano tenute segrete.
Gli inquirenti hanno saputo che Sylvia Beck, la madre della vittima, ha scritto all’ospedale dopo la morte della figlia dicendo: «Voglio sapere perché non le è stata data la possibilità di vedere uno psicologo» – «Stava procedendo con l’aborto perché il suo fidanzato non voleva i gemelli» – «Credo che sia questo che ha portato Emma a togliersi la vita – non poteva vivere con ciò che aveva fatto».
La dottoressa ha detto: «Ho parlato con Emma della sua situazione e ho scritto nel modulo “Senza sostegno, vive sola, l’ex fidanzato è a conoscenza”» - «È una pratica normale dare alla donna il numero per l’assistenza telefonica quando non ci sono psicologi disponibili» - «Sono convinta che sia stato fatto tutto per essere sicuri che Emma acconsentisse all’operazione».
Ha aggiunto: «Da allora abbiamo nominato più psicologi in modo da avere maggiore copertura durante le feste».
Katie Gibbs, medico curante di Miss Beck, ha detto all’udienza: «Era estremamente sconvolta dalla procedura abortiva, e pensavo che non sarebbe mai riuscita ad accettarla» – «Aveva una lunga storia di ansia e depressione. Nonostante i miei migliori sforzi, non voleva vedere uno psicologo dopo l’aborto».
Il suo capo alla clinica ha detto: «Il tempo che può essere dato a una donna da uno psicologo è limitato in un ospedale affollato» – «Sono convinto che sia stata fatta ogni cosa per essere sicuri che Emma fosse consenziente all’intervento. Non penso che ci sia stato un buco nel servizio di assistenza» – «Ci sono tanti individui che sarebbero allertati da un qualsiasi dubbio. I commenti fatti dalla madre di Emma non riguardano un medico che riconosco».
La signora Beck ha detto alla corte: «Emma era considerata un’artista di talento, e ha venduto diversi dipinti» – «Era contenta quando rimase incinta, ma Ben reagì male alla notizia».
Registrando un verdetto di suicidio, la dottoressa Carlyon ha detto: «È chiaro che un aborto può avere un profondo effetto sulla vita di una donna» – «Ma sono rassicurata dalle testimonianze dei medici qui».


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