In estate immaginerò la tua risata

2008-06-30

Joe, non è il suo vero nome, ha 41 anni, è cattolico ed è padre di quattro figli. Dopo 20 anni di matrimonio, Joe ha divorziato da sua moglie Sandy (non è il suo vero nome).
Il loro primo figlio John Peter fu abortito per salvare un matrimonio appena cominciato. Joe prova un grande senso di colpa e di vergogna per la perdita di questo primo figlio. Ha scritto una lettera di scuse a suo figlio, chiedendogli perdono. Questa lettera fa parte del suo processo di guarigione.
Quando delle persone si rivolgono a padre Hugo L. Blotsky per essere aiutati ad affrontare la perdita di un figlio nato già morto, o morto per aborto spontaneo o procurato, egli propone loro una breve pratica di guarigione. Far dare al genitore il nome al figlio e fargli scrivere una lettera al figlio morto spesso causa la guarigione ad un livello profondo. Padre Hugo ha suggerito a Joe di scrivere una lettera al figlio abortito John Peter.
Joe ha chiesto a padre Hugo di condividere questa lettera con gli altri così che altri genitori possano essere risparmiati dal dolore e dalla sofferenza che ha passato in questi ultimi, tanti anni. Joe vuole che gli altri sappiano che c’è guarigione per i genitori in seguito ad un aborto.

Mio caro John Peter,
lo scorso fine settimana ho fatto qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa. Ho confessato la tua morte per aborto. John, oggi saresti un giovane uomo di vent’anni, esuberante e vivo. Consentendo il tuo aborto ho peccato contro di te e contro Dio. Perdonami John, perché l’ho fatto per tutte le ragioni sbagliate.
La ragione principale, John, era che ero preoccupato, preoccupato che lo stress che avresti aggiunto alla vita di tua madre potesse rovinare il nostro matrimonio appena cominciato. Però John, ora so quanto avresti aggiunto alla mia vita e quanto l’avresti arricchita, e molto probabilmente anche riguardo alla vita di tua madre. John, cercavo, per giustificare la tua morte, di convincermi eri solo un pacchetto di cellule di tessuto, non più forse di quanto un uovo sia una gallina adulta. Cercavo di convincermi che quello che era accaduto era giusto, che nel distruggere quel tessuto avevo salvato il mio matrimonio. Dopo tutto, pensavo, potremo sempre avere altri bambini dopo. John, da quella sera in poi ho sempre avuto un “nodo” nello stomaco. Provavo come potevo, ma non riuscivo a scacciarti dalla mia mente completamente. Forse questo è il peggior tipo di peccato, figlio mio, il tipo che turba una persona così profondamente. A volte, quando mi venivi in mente, immaginavo quanti anni avresti avuto, che cosa avresti potuto fare a quell’età. James, tuo fratello, mi ha ricordato te a volte e così le ragazze.
John, tu avevi tante potenzialità. Lo sapevi John che avresti potuto essere qualsiasi cosa? Mi vengono ancora le lacrime John, come mi sono venute sabato sera. Sono travolto dal dolore John, e le lacrime non riescono a lavar via il dolore. E tuttavia, piccolo, sono io che sono salvato da te e dalla misericordia di Dio attraverso l’intercessione di Gesù. Vedi, Piccolo, è grazie te che alla fine ho cercato la riconciliazione, non nel solito modo, nel modo in cui andavo a confessarmi, fare la mia penitenza e andarmene senza alcuna sorta di contrizione. Piccolo, è la tua morte e la mia colpa che alla fine mi hanno condotto alla confessione di questo peccato. Sì, l’avevo confessato prima, ma l’avevo fatto tanto per “giocare una carta”, per “stare sul sicuro” solo in caso ciò che avevo appreso fosse vero. Come sai, John, tua madre ed io ora siamo divorziati. Tua madre forse non ha mai confessato questo peccato. John Peter, se puoi farmi un favore, ti chiedo che attraverso Gesù tu operi con Sandy lo stesso miracolo che hai compiuto su di me. Anche la tua mamma era giovane, John. Per lei allora tu rappresentavi quella terribile minaccia alla carriera che aveva scelto. Ti prego, perdona anche lei, John Peter. Ti prego, John Peter, intercedi per noi attraverso Gesù.
Trovo ironico in modo bruciante, Piccolo, che sia io a chiedere tali favori a uno che ho ucciso o, piuttosto, consentito che fosse ucciso. E tuttavia chiedo, Piccolo, perché sono arrivato ad amarti in un modo che è ad un tempo profondo e puro.
In autunno, John, quando le foglie cadono dagli alberi io penserò a te, perché anche tu cadesti dalla vita. Nel freddo dell’inverno, John, la neve mi ricorderà te: perché come la neve tu eri e sei bianco e puro. In primavera, John, penserò a te: perché la nascita della primavera mi ricorderà che anche tu avresti dovuto nascere in questo mondo. John, ti penserò in estate: immaginerò la tua risata. Ti vedrò come avresti potuto essere, un piccolo ragazzo che corre e gioca, che si sbuccia i ginocchi per una caduta. Sentirò la mancanza, John, di tutto ciò che avrei potuto guadagnare dalla tua vita.

Mio Piccolo, John Peter, posso solo ora chiederti di perdonarmi come Gesù e Dio hanno fatto.

Che tu possa riposare tra le braccia di Dio.

Papà

http://www.priestsforlife.org/postabortion/dadgrieves.html


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