Lo spettro del bambino non ancora nato era sempre presente

2008-06-27

Questa testimonianza è di un uomo ferito dall’aborto.

Trentacinque anni fa ero il capo di un’agenzia governativa responsabile della costruzione di tutte le installazioni del governo per la contea di Suffolk, stato di New York, una contea con circa un milione e mezzo di persone, ed ero molto conosciuto.
Ero anche sposato con sei bambini ma separato legalmente dalla mia prima moglie; lei ha avuto una lunga storia di gravi episodi di disturbi mentali, aveva rifiutato di concedermi il divorzio perché eravamo cattolici.
In questo periodo incontrai Dianne, madre di due bambini. Lei era separata e nel mezzo della separazione. Ci siamo innamorati ed abbiamo cominciato una relazione. Dopo un po’ abbiamo scoperto che era incinta. Mi sono spaventato! Che cosa dobbiamo fare? Avevo paura dello scandalo e dell’imbarazzo che avrebbe causato. Anche se ero “religioso” non ero credente e mi interessava più la mia posizione nella comunità che la mia posizione nei confronti di Dio. Avevo un amico avvocato che mi convinse che l’aborto era l’unica opzione. Dopo tutto il feto era solo un p.d.c. un prodotto del concepimento… un ammasso di cellule.
Grandi bugie vengono propugnate dal manipolo dei fautori dell’aborto, e nella mia ignoranza ho accettato questo come un fatto. Allora ho convinto Dianne ad abortire, senza mai considerare quanto avrebbe influenzato la sua salute fisica e psicologica, né tantomeno la vita del bambino non ancora nato. In seguito ho percepito un cambiamento sfuggente nel nostro rapporto. Eravamo comunque innamorati ma sentivo il suo risentimento verso quella che ho capito essere stata una decisione insensibile ed egoista da parte mia, presa senza considerare i suoi sentimenti sull’argomento.
Poco dopo, mia moglie separata concesse finalmente il divorzio. Dianne accettò la mia proposta di matrimonio ed appena il divorzio fu definitivo ci sposammo e ci trasferimmo in una casa con i suoi due bambini ed i miei più piccoli. I più grandi erano già fuori casa e indipendenti. Noi eravamo una famiglia abbastanza felice, ma lo spettro del bambino non ancora nato era sempre presente, soprattutto intorno all’anniversario dell’aborto. Dianne diventava triste e risentita ed io avevo dei sensi di colpa.
Ma Dio ci ha riservato una sorpresa. Quando la nostra figlia più giovane aveva sedici anni, ci ha informato di essere incinta. Questa volta sapevamo che cosa fare. Siamo stati d’accordo ad aiutarla a portare avanti la gravidanza e a sostenerla per il bambino. Alla fine ha partorito una bella bambina, ha finito la scuola e si è diplomata al liceo. Ci siamo presi cura della bambina come fosse nostra, fino a quando nostra figlia non si è sistemata come ragazza madre in modo indipendente. Dio aveva riempito un vuoto nei nostri cuori.
In quel periodo vivevamo nello stato di New York dove avevo uno studio da architetto. Non avevamo nessuna chiesa e Dio non era una parte importante della nostra vita. Poi mi si è manifestata la coronaropatia. Ho rinunciato alla mia attività e ci siamo trasferiti prima in Florida e poi in Georgia dove viviamo adesso.
In Georgia abbiamo iniziato a cercare una chiesa e gli amici ci hanno condotti alla locale chiesa presbiteriana che abbiamo frequentato per più di dieci anni. Ma io non avevo accettato Gesù Cristo come Dio e Salvatore. Poi attraverso una serie di circostanze insolite che solo Dio poteva disporre, mi sono trovato ad una crociata di Benny Hinn dove sono stato condotto al Signore. Ho accettato Gesù Cristo come mio Signore e mio Salvatore.
Ora Dianne è impegnata in un centro locale di aiuto alla gravidanza dove l’avevano assistita e a suo turno ha cominciato ad assistere altre donne che avevano abortito e ha condotto dei corsi biblici. Questo l’ha condotta a “The Justice Foundation” e “Operation Outcry”, suo impegno attuale. Io ho seguito la sua guida per essere “perdonato e liberato”
Non abbiamo mai dimenticato il nostro figlio non ancora nato, un maschietto, che abbiamo chiamato Davide, e non vedo l’ora di riunirmi a lui in Paradiso. Consiglierei a qualsiasi uomo che abbia preso parte ad un aborto di cercare il Signore ed accettare il suo perdono. Io sono stato finalmente in grado di perdonarmi con il Suo aiuto.

Don Donaudy, figlio di genitori di origine francese e ligure, risiede con la moglie Dianne in Florida. Don e la moglie Dianne hanno partecipato ad iniziative per la vita anche in Italia, Francia ed Israele. Questa testimonianza mi è stata da lui molto gentilmente inviata per e-mail con il permesso di pubblicazione.

http://www.operationoutcry.org
Testimonianza di Dianne Donaudy


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