Con mio orrore avevo in mano un piccolo bambino completamente formato

2008-07-03

Quando avevo vent’anni, appresi di essere incinta del mio secondo figlio. Ero paralizzata dalla paura che i miei genitori non mi avrebbero mai perdonata ed ero preoccupata di quello che la gente avrebbe pensato di me se avessi avuto un altro bambino al di fuori del matrimonio.
Il mio ragazzo ed un parente insistettero che l’aborto era l’unica scelta. Presi un appuntamento sotto una grande pressione. Ero stata allevata pro-life, ma la mia paura mi fece credere alle bugie di chi mi stava intorno.
Andai alla clinica per aborti spaventata e non sapendo cosa fare. Gli impiegati esaminarono le mie carte ed aspettai nella sala d’aspetto di essere “consigliata”. Non mi offrirono alcun’altra opzione; mi parlarono solo dei miei organi riproduttivi (informazioni che conoscevo già). Nulla fu detto del mio bambino, tranne che “quella cosa” era una massa di tessuto che avrebbero rimosso. Ero circa di 9-10 settimane allora. La clinica si assicurò che fossi almeno a otto settimane o non avrebbero effettuato la procedura. Fui “persuasa” che stavo facendo la cosa giusta.
Fu utilizzata una macchina aspiratrice per effettuare l’aborto, che fu estremamente doloroso e angosciante. Dopo il “periodo di recupero”, mi permisero di uscire. Alcuni giorni dopo provai dei crampi dolorosi ed andai al bagno.
Dopo aver usato il bagno, guardai giù perché mi sembrava come se avessi espulso qualcosa. Con mio estremo orrore c’era un piccolo bambino completamente formato nella mia mano. Fui devastata da ciò che vidi e compresi che cosa avevo fatto esattamente.
Chiamai la clinica e tutto ciò che dissero fu: “che sfortuna. Mi avevano mentito e accecato completamente riguardo a ciò che l’aborto aveva fatto. Ringrazio Dio che mi ha permesso di vedere ciò che è l’aborto, così, dopo essere guarita, ora posso condividere la mia storia.
In seguito all’aborto non mangiavo, persi peso, smisi di frequentare le lezioni al college, persi la motivazione ed ero depressa. Cominciai ad avere gravi problemi di stomaco e svenivo per il dolore. Non sapevo allora che era a causa dell’aborto.
Più di sei mesi dopo l’aborto, i miei genitori mi affrontarono riguardo a ciò che mi stava succedendo e confessai ai miei genitori il mio aborto e mi pentii davanti a Dio. Ciò fece cominciare la mia guarigione. Ebbi poi un aiuto psicoterapeutico faccia a faccia da parte di amici stretti (anche psicoterapeuti), dei miei genitori e naturalmente dello Spirito Santo.
Sono felice di condividere la mia storia per aiutare a porre fine all’aborto e proteggere la santità della vita e i nascituri. Non voglio che nessuna passi quello che ho passato io.

Kelly è madre single di due bambini. È direttrice di Operation Outcry per il New Hampshire e Co-Team Leader di Campus Outcry, ed è ritornata al college per prendere la laurea in Inglese.

http://64304.netministry.com/images/KellyRoy-June2008.pdf
Operation Outcry


0 commenti: