Dall’amore alla morte

2009-07-24

Tempo fa mi sono imbattuto in due articoli su argomenti molto diversi fra loro. Poi un lampo, riguardo gli articoli e mi accorgo di una strana coincidenza. Ma era una coincidenza?
Temo di no. È difficile per un essere umano vivere alla stregua degli animali, ma è ciò che vogliono quelli che riducono la sessualità a mera genitalità e pensano che l’eduazione sessuale consista nello spiegare il funzionamento dell’apparato genitale e dei metodi contraccettivi.
Per quanto questa venga spacciata come battaglia di “libertà”, l'effetto è l’esatto contrario, ovvero rendere le persone schiave dei propri istinti ed incapaci di dar loro un significato più alto...


Articolo 1 (16 febbraio 2001)


Le autorità sanitarie danno il via alla distribuzione gratuita in dieci farmacie
Galles, pillola del giorno dopo per le dodicenni

Le autorità sanitarie danno il via alla distribuzione gratuita in dieci farmacie Galles, pillola del giorno dopo per le dodicenni LONDRA - La pillola del giorno dopo distribuita gratis a bambine al di sotto dei 12 anni. Succede a Bridgend, cittadina del sud del Galles che detiene il primato europeo di gravidanze e aborti di minorenni. Qui dieci farmacie hanno iniziato a distribuire gratuitamente e senza il consenso dei genitori la pillola del giorno dopo a ragazzine minori di 12 anni. «Il provvedimento - ha spiegato al quotidiano The Independent Hugh Thomas, responsabile della sanità di Bridgend e promotore del progetto - è stato preso al fine di abbassare il numero di gravidanze e aborti tra i teenager». Non è stato fissato alcun limite di età, come impone invece la legislazione nazionale che prevede un minimo di 16 anni. Né alcuna autorizzazione particolare: il farmacista è tenuto solo a verificare che la ragazzina sappia a cosa serve il prodotto che sta richiedendo. Con l' abbassamento progressivo dell' età della pubertà - dicono i medici - è possibile che anche bambine di nove o dieci anni possano essere coinvolte. La dottoressa Rosemary Fox dice: «Non c' è nessuna prova che queste pillole siano dannose per le ragazzine, né che la loro disponibilità possa aumentare il "sesso facile" tra i teenager». La Gran Bretagna ha il più alto tasso di gravidanze di minori d' Europa: il doppio di quello tedesco, sei volte quello olandese. In Galles, il 44% delle ragazze incinte sotto i 16 anni ricorre all' aborto. Dall' Italia, il ginecologo Alessandro Di Gregorio, torinese, tra i pionieri dell' inseminazione artificiale, si dice d' accordo con la scelta dei medici di Bridgend. «È una decisione giusta - afferma Di Gregorio -. Se si vogliono risolvere certi problemi, bisogna affrontarli con provvedimenti che, a prima vista, sembrano contrari al senso comune. Se si tratta di una ragazzina che è già sviluppata, la pillola del giorno dopo non crea alcun problema al suo fisico, perché oggi la concentrazione di ormoni presenti in tali farmaci è molto più bassa che in passato». «Al contrario - continua Di Gregorio - un aborto in età così giovane potrebbe pregiudicare la fertilità futura della ragazza».


Articolo 2 (19 giugno 2008)

Galles, in diciotto mesi 22 ragazzi tra i 15 e i 27 anni si sono impiccati
E molti erano in contatto fra loro attraverso i social network

Bridgend, il paese del mistero
dove i giovani muoiono suicidi

La polizia nega un collegamento tra i vari episodi. "E' un meccanismo"
di MARCO GRASSO


BRIDGEND (Galles) - Questo paese di 40mila abitanti non si distingue da tanti altri posti nel Galles. Poco sole, tanta pioggia, il tempo che sembra non passare mai. Il suo nome era sconosciuto ai più fino a quel terribile giorno del gennaio 2007. Da allora, da quando il primo ragazzo si è tolto la vita, il nome di Bridgend evoca un male oscuro. Qualcuno l'ha soprannominata "Death Town", la città dei morti.

In diciotto mesi, ventidue ragazzi tra i 15 e i 27 anni si sono tolti la vita. Uno dietro l'altro. Tutti impiccati. Legati da un filo oscuro che, oggi si dice, forse hanno voluto vedere solo i media. Molti di loro si conoscevano. Erano in contatto attraverso i social network, come Bebo o Facebook. Per questo in un primo momento, sono stati in molti, polizia compresa, a credere che ci fosse sotto qualcosa.

"Si sono dati appuntamento", si diceva, "hanno stipulato un patto segreto via internet", forse in cerca di una macabra celebrità. Ma quando i riscontri non sono arrivati, si è cominciato a puntare il dito sui giornali, che avrebbero montato il caso e creato un fenomeno di emulazione. Una popolarità testimoniata anche da una definizione ad hoc su Wikipedia, "i suicidi di Bridgend". Oggi, le forze dell'ordine e le famiglie chiedono di smetterla con questa storia: non c'è nulla dietro, "lasciate al nostro dolore noi e la nostra comunità".

Sono così tanti che anche i quotidiani hanno perso il conto. Ventuno secondo alcuni, ventitré secondo altri. Le cifre sono falsate appunto dalla ricostruzione - dalla costruzione - del fenomeno. Molti non hanno tenuto conto, per esempio, dell'unico ragazzo che non era amico né parente di nessuno degli altri, Anthony Martin, 19 anni, impiccatosi nella sua camera da letto nell'aprile del 2007.

Al numero massimo si arriva se si considera tutta la contea, 130mila abitanti in tutto per un raggio di 15 miglia. O se si esce di un minimo dall'età, come nel caso di Carwyn Jones, barista di 28 anni, nella vicina città di Bettws. Lo hanno trovato lunedì scorso, appeso a un albero. Alla vigilia del funerale del suo amico Neil Owen, 26, che aveva fatto la stessa fine pochi giorni prima. Entrambi erano cresciuti nella stessa via, insieme a Sean Rees, 19, morto appena otto settimane prima.

Una commissione ha cercato di appurare se i media abbiano compiuto degli abusi, ma la conclusione è stata negativa, forse autoassolutoria. Ci si chiedeva se, inseguendo una notizia che forse non c'era, non fosse stato creato un fenomeno conosciuto fin dall'Ottocento come "Effetto Werther", in riferimento al romanzo di Goethe, cui seguì un grande numero di suicidi tra i giovani europei.

Nel 1844, Amariah Brigham, fondatore della rivista "American Journal of Insanity", scriveva: "Che i suicidi siano pericolosamente frequenti nel nostro paese è evidente. Come misura di prevenzione, suggeriamo alle testate di non pubblicare i dettagli di tali avvenimenti. Non c'è nulla di scientificamente meglio dimostrato del fatto che il suicidio è spesso portato a compimento per effetto dell'imitazione. Un semplice paragrafo di cronaca giornalistica può suggerire il gesto a una ventina di persone".

Ai giornalisti che passano da quelle parti, tutti sembrano fare la stessa domanda: cosa cercate ancora qui? Tutti si conoscono nei piccoli paesi. La maggior parte dei giovani partecipa ai social network. Il tasso di suicidi giovanili del Galles è molto più alto della media del Regno Unito. E a Bridgend, una piccola comunità che come tante altre ha affrontato la chiusura delle miniere negli anni Ottanta come un dramma collettivo, questo numero è più alto ancora della media del Galles: 43 su 100mila ogni anno (a fronte del 19,3, dato gallese del 2006).

La risposta che si trova è forse ancora più spaventosa. La sussurra una diciassettenne, abbassando gli occhi, ma senza sembrare troppo turbata dalle sue parole: "Secondo me si sono ammazzati perché qui non c'è niente da fare".


5 commenti:

Anonimo ha detto...

A me non sembra una coincidenza, anzi...
Dice una verità molto eloquente: ecco cosa succede quando un popolo si svuota interiormente e decide di vivere lontano da Dio.

Almeno, secondo me è così

Elly ha detto...

Scusami, ma la coincidenza di questi 2 articoli, paese a perte, in cosa consiste?
Scusa la mia crudeltà ma se distribuiscono la pillola del giorno dopo è perchè fanno sesso!
Tu hai mai conosciuto un depresso che è sessualmente attivo?

agapetòs ha detto...

"paese a parte": hai detto niente!
Mi pare chiaro che qui non si tratta di depressione clinica ma di vero e proprio vuoto esistenziale.
I fautori della "liberazione sessuale", Margaret Sanger (fondatrice di Planned Parenthood) in testa, avevano profetizzato che una volta liberata l'umanità dalle inibizioni sessuali si sarebbe aperta un'era di felicità.
Ebbene, se fosse così Bridgend dovrebbe avere il record negativo di suicidi, e invece...

Elly ha detto...

Stamattina in prima pagina sul giornale locale della mia città c'era a grandi titoli pillola abortiva:ok in Italia.
Vorrei sapere cosa ne pensi.
CIao

agapetòs ha detto...

Innanzitutto è ovvio che ammazzare un bambino con una pillola è equivalente a farlo con un aspiratore o con una pinza.
Detto questo, la procedura chimica:
1) banalizza l'atto
2) rende la donna ancora più sola e con il rischio di ritrovarsi faccia a faccia con il figlio abortito (è capitato)
3) è notevolmente più rischiosa per la donna (29 morti accertate finora).
4) viola la tanto osannata legge 194, che prevede che l'aborto avvenga solo all'interno dell'ospedale.
Sulla faccenda ti suggerisco di leggere questo articolo di Renzo Puccetti.

Giovanni