NO.
Non è così.
Serena Taccari ha raccolto alcune testimonianze in merito. Sono solo alcune tra le migliaia di storie con cui Serena è venuta in contatto, ma mostrano una cosa chiarissima: anche la donna più convinta può soffrire terribilmente, dopo. Nessuna donna può prevedere cosa succederà dopo, quando il figlio non ci sarà più, e quell’immenso vuoto sarà riempito da un’unica, lancinante certezza: mio figlio non c’è perché l’ho fatto fuori io.
Testimonianza di Cinzia

Volevo di più per mè!
Volevo il quadretto rosa e azzurro che avevo sempre avuto in testa di famiglia perfetta!
Quel figlio lo vedevo solo un ostacolo a tutto questo!
Ho fatto infinite ricerche sul’aborto, sono anche per caso approdata al Dono , dove tutte hanno cercato di dissuadermi, ma ormai avevo deciso…. e ad abortire ci sono andata lo stesso!
Cosa è successo dopo??
Avrei dovuto sentirmi sollevata, potevo ricominciare tutto da capo voltando pagina .
Ma non è stato affatto così, tutto improvvisamente è cominciato ad apparirmi chiaro,
Chi ero io per decidere della Vita di un'altra persona ( MIO FIGLIO!)???
Non riuscivo più a dormire, non riuscivo più a mangiare, non riuscivo più a trovare un senso nella mia vita e soprattutto non riuscivo più a guardarmi allo specchio senza vedere un mostro.
Mio figlio avrebbe voluto esserci, chi di NOI non vorrebbe ???
Chi a chiesto a lui come la pensava?
Ogni volta che guardavo un bambino vedevo quel figlio che non sarebbe MAI nato, tutto quello che prima era la ragione per cui era meglio abortire era svanito nel nulla, rimaneva solo un fatto, a quel bambino che viveva dentro di me era stata negata la vita ed ero stata io a farlo SUA MADRE.
Ora come si riesca ad andare avanti serenamente avendo realizzato questo IO non lo so proprio, almeno io non ci sono riuscita,(PER ANNI) è mi ricordo periodi orrendi, nei quali evitavo persino di uscire da casa per non vedere gente e bambini in particolare , periodi nei quali mi sono circondata di uomini che non valessero nulla non sapendo neanche il perché, continuavo a farmi del male.
L’unica cosa che mi ha salvata, è stata accettare quel dolore condividendolo con le persone che mi hanno aiutata a viverlo, che mi hanno aiutata a portarne il peso dandogli un senso, le stesse che mi avevo pregata di non andare ad abortire alle quali ho voltato le spalle, le stesse che mi hanno accolta quando sono tornata da loro distrutta in mille pezzi. Mi hanno aiutata a rinascere come una persona nuova che ha capito che il valore della vita è la cosa più preziosa e solo Dio può deciderne il corso.
Adesso che ci siano donne che vanno ad abortire convinte di farlo e che non soffrano ci posso pure credere , ma sono certa che sia perché semplicemente si prendono in giro, perché non guardano in faccia la realtà, perché non esiste menzogna che tenga quando prendi coscienza di aver AMMAZZATO TUO FIGLIO!
...
Ma c'è ancora qualcuno che pensa siamo colpevolizzate??????? No no ! Io non ho avuto alcun contesto colpevolizzante, anzi esattamente il contrario!Tutte le persone intorno a me, ( e mi riferisco alle persone vicine a me fisicamente proprio quelle che con me avevano condiviso anni di “”””amicizia””””) continuavano a giustificare il mio OMICIDIO anzi INFANTICIDIOCon frasi del tipo:Ma non è colpa tua tesoro non avevi altra scelta!Ma che volevi mettere al mondo un infelice???Non potevi fare un figlio con quell’uomo, tuo figlio meritava di più!Hai fatto una scelta ed è stata la migliore per te e per tuo figlio era tuo diritto poter scegliere!Avrai altri figli e non ci penserai più!Mi sarebbe piaciuto se tu avessi tenuto il bambino, ma visto che volevo il tuo bene non potevo ostacolare le tue scelte!Un bambino ha il diritto di crescere con un padre e una madre, non puoi negargli questo
Guardate potrei scrivere un almanacco con tutte queste frasi,

Testimonianza di Maria

La prima volta ero convinta,eccome ero convinta,per proteggere la mia "libertà"non ho esitato ad eliminare la mia creatura alla quale oggi darei metà della mia vita,l'altra metà la darei alla seconda mia creatura che non ho avuto il coraggio di proteggere da un padre indegno, al quale avevo votato la mia triste esistenza.
Nessuno mi ha costretta con la forza nè la prima nè la seconda volta ed ero sicura che tutto ritornasse come prima,ma niente è stato come prima ed è giusto così, poichè non è umano continuare la propria vita lasciando sul selciato i cadaveri dei propri figli perchè quelli sono i miei figli e se qualcuno si azzarda a negargli questa sacrosanta dignità me lo potrei "mangiare".
Continure ad urlare slogan da quattro soldi e difendere l'ivg non ha alcun senso..
Difendere la vita cominciando con la propria e con quella che portiamo nel grembo questo è un valore inestimabile che mai ti farà abbassare lo sguardo o desiderare la morte per trovare la pace, che personalmente ho perso tradendo i miei figli.
...
mai sentita colpevolizzata,cavatevelo dalla testa!
ho agito dentro ad una legge e nessuno ha osato fiatare.
ma mica è una legge naturale quella che ti dà la possibilità di libero sfogo degli istinti e poi continua permettendoti di toglierti quel figlio di torno e crede di liberare te e quel "coglione "con il quale sei andata a letto di un impegno sacro ossia far nascere e crescere quella creatura che da quell'unione carnale si è creata.
mi dispiace,innanzitutto per me stessa, e poi per voi che ancora vi fate manipolare dagli uomini che continuano a ripetere che in fondo spetta a te donna decidere ..che solo tu puoi dire l'ultima parola.. ma quale ultima parola!! quella creatura che tu definisci ammasso di cellule è parte di te e il dono più grande che la vita poteva offrirti: e tu che fai!? non l'accetti!!
Il sollievo immediato - è chiaro a tutti, l'ivg fa solo questo (e neanche sempre!), ma ognuna di noi dovrà fare i conti, prima o dopo, con la propria coscienza ed è giusto così.
Ciò che mi permetto di consigliarvi è di guardare bene dentro di voi fermandovi dall'urlare per niente, e poi guardate bene gli occhi del vostro amante e

quanti presunti "amanti" si infilerebbero i pantaloni, ne sono sicura .
Testimonianza di Isa (nome di fantasia)


Testimonianza di Antonietta

Eppure ci sono andata,con le mie gambe.
Tutte ci siamo andate con le nostre gambe,qualcuna più convinta,qualcuna meno,ma tutte volontariamente.
Lui mi picchiava,minacciava di portarmi via il bambino,eh si! e io potevo mica far vivere al mio piccolo udienze in tribunale,cambiare città, raccontare chissà quale enorme palla sul padre e sul motivo per cui non volevo che stesse con lui.
E io ho abortito proprio nel I° trimestre.
E mi pare di esserci stata male eh, mi pare vagamente.
Dopo volevo morire anche io,perchè per me non c'era cosa più orripilante di una madre che uccide il proprio bambino. Io ero orripilante,contro natura,un fallimento di donna e madre.
Non dormivo,non mangiavo,facevo ore incontabili di danza classica e l'unica cosa che mettevo nello stomaco era lo xanax: si perkè dopo certe dosi nn pensi a nulla. Ed io facevo di tutto per non dormire se no avevo incubi; il corpo allo stremo e la mente non ci stava nemmeno più.
Qualcuno qui dentro sa esattamente come stavo,e che oh,ero convinta eh. Ero convinta che avevo fatto la cosa giusta,che era stato meglio così.
Meglio un figlio morto che uno triste.
Ma chi l'ha detta questa emerita cazzata?
Ma io vorrei vedere voi, se vi condannassero a morte perchè siete tristi oggi o perchè pensano che lo sarete domani, se non preferireste vivere.
E se qualcuno mi avesse detto che sarei stata così...ma neanche per l'anticamera del cervello l'avrei fatto!! perkè solo io so cosa ho passato,i rimorsi,i rimpianti,le lacrime versate,il dolore autoinflitto.
Da allora ho sostenuto per quanto ho potuto altre ragazze,altre donne,ho asciugato loro le lacrime,le ho abbracciate,ho speso ore ad ascoltare.
Allora se chi spara certezze su una cosa tanto intima,tanto emotiva,tanto personale,si fermasse a leggere realmente e a fare sue le parole scritte,forse cambierebbe idea.
Perchè che dopo un aborto fatto nel I° trimestre io ci sono stata male, e il mio bambino stava bene eh,piccolino ma stava bene.
E scusate se queste mie parole sanno di cinico,ma mi sento presa per il culo da chi,dell'aborto volonario,non sa nulla, da chi parla per fare trend o per sentito dire.
Mi sento presa in giro nella mia persona, nel mio intimo, nella mia emotività, nel mio dolore, come se tutto potesse essere svalutato e non è così.

Non è un diritto uccidere un bambino - che è tale quello nato o non nato - non è un diritto uccidere sè stesse. Niente di tutto questo è un diritto
Testimonianza di Margherita

Perchè il punto non sta nell'avere BUONE RAGIONI. è una faccenda 'a priori'. difficile da capire come concetto per alcune donne... portatrici sane dell'aborto perchè cieche, inconsapevoli, senza lungimiranza, nè memoria storica (esperienza di altre donne)... senza fede ovviamente.
in questi anni di percorso post-aborto mi sono fatta persuasa che sia mancato qualcosa di FONDAMENTALE per l'istinto alla vita nella mia formazione-infanzia, nella trasmissione che mi è stata tramandata da famiglia e donne significative per la mia crescita... una falla un buco...
l'assolutizzazione delle DIFFICOLTA' è un punto cruciale per le donne che per circostanze spiacevoli rinunciano ad un figlio, ... le difficoltà rendono miopi verso il futuro... l'aborto si attua per mancanza di speranza... sfiducia... paura... è necessario affrontare le DIFFICOLTA' in modo diverso, per impedire una donna ad agire verso l'interruzione della gravidanza... fasi aiutare in questo senso...
se sono fondamentali nonne e madri per contenere le donne incinta in condizioni 'normali', lo sono ancora di più in caso di gravidanze indesiderate...
Si parla tanto di diritti delle donne, ma nessuna donna ha mai detto di essere soddisfatta di avere abortito. Non ci sono testimnianze/avvertenze chiare su cosa si va incontro esattamente. Tutte tacciono... il dolore è soffocato nella vergogna e condanna sociale, la memoria di questo dolore corale sotterraneo non è condivisa se non in rarissimi casi come quelli di questa associazione...
Avere letto storie di ragazze madri che ce l'hanno fatta dà speranza che si può fare...
SUL EVENTUALE CONTESTO COLPEVOLIZZANTE boh può essere

Testimonianza di Natalia

Serena ha riportato la testimonianza di una donna che ha vissuto un'esperienza terribile, senza poter avere qualcuno vicino che l'aiutasse a capire la stupidità del gesto che stava per commettere.
Io ho vissuto la stessa esperienza, purtroppo, ma ho avuto accanto persone che mi hanno offerto una possibilità, persone che si sono offerte di crescere quel bambino che io odiavo così tanto, ma io non ho voluto. Ho pensato fosse più giusto chiudere gli occhi e far finta di niente. Ho pensato che l'aborto avrebbe risolto la situazione, che avrebbe cancellato un brutto momento della mia vita, ma in realtà non ha fatto altro che aggiungerne un altro.
Perchè ora mi porto dentro il ricordo di quella sera e il ricordo della mattina in cui ho deciso di interrompere la gravidanza.
Care signore,
mi rivolgo a chi pensa che non tutte le donne si pentano dell'aborto.
Magari questo avviene subito dopo essersi risvegliate dall'anestesia, a volte accade mesi dopo l'ivg e a volte anche a distanza di anni.

Testimonianza di Federica


Testimonianza di Rosina

Sono passati quasi 15 anni ed io sto ancora soffrendo e soffrirò ancora...perchè è un dolore che non si rimargina ma che si trasforma se ti accorgi del grandissimo errore che hai fatto e cerchi di ricavare qualcosa di buono per gli altri e quindi per te stessa. Non c'è un fattore positivo nell'abortire...non esistono ragioni ...non c'è età...nè fattori economici che possano giustificare questo....niente e nessuno può essere più importante del tuo bambino che porti nel grembo. Spesso purtroppo non ci si rende conto di ciò che si porta dentro...di questo grandissimo dono che non appartiene a noi ma che ci è stato donato e siamo stati scelti nel riceverlo...solo perchè è un embrione e la legge lo permette non possiamo decidere di sopprimerlo soprattuttto perchè è una lotta ingiusta....nostro figlio non può difendersi.
Tu parli di contesto colpevolizzante.
Se oggi sono qua a parlare anche con te considerando che solo un anno fa quando si parlava di aborto entravo in crisi devo solo ringraziare nostro Signore che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto incontrare il Dono grazie al quale ho fatto un percorso doloroso ma necessario che è servito a capire tante cose della mia vita e delle pur assurde motivazioni che mi hanno portato a quella triste scelta. Ribadisco: non c'è nulla di positivo nell'abortire, solo morte e sofferenza..

Un embrione è una vita, prima ancora un bambino come lo eri anche tu.
Testimonianza di Luisa

Sono stata miope e non gettato lo sguardo oltre quelle prime settimane di disperazione, sono stata sorda e non ho ascoltato chi mi consigliava di non farlo e, soprattutto, sono stata egoista a non anteporre la vita di quel figlio alla mia immaturità nell'affrontare le difficoltà oggettive che pure avrei incontrato.
Ed ora che ho riacquistato i sensi perduti, vedo tutto nitidamente e mi fa orrore "quello che ho fatto" ... riporto non a caso questa espressione perchè la usa sempre una mia amica con me quando parliamo di questa cosa ... "se hai fatto quello che hai fatto" ... lei non riesce neanche a dire quel verbo "abortire". Come darle torto? io stessa, quando cercavo informazioni sull'aborto, parlavo di IVG quasi a voler levare un po' di "sporcizia" a quel gesto, l'interruzione volontaria di gravidanza è uin termine più asettico, più medico quasi. Ma che illusione, con le parole inganniamo priima di tutto noi stesse ...
L'altro giorno il mio medico mi ha detto una frase che mi si è scolpita nel cuore: "tu tornerai a stare bene ma non tornerai mai più quella di prima" ... abortendo mio figlio ho distrutto per sempre una parte di me e non c'è niente, e sottolineo niente, che possa cambiare questo stato di fatto.
Questa è la mia "testimonianza", raccontata, con dolore, con l'intento di svegliare

Testimonianza di Clorinda

IO mi sono negata questo dolore per un anno e mezzo !!! e.. quando mi sono avvicinata in minima parte, mi ha invasa e consumata..
Ho deciso di abortire mio figlio senza mai aver deciso veramente... senza mai essere cosciente che stavo togliendo la vita alla mia vita, senza mai fermarmi a riflettere (e dovevo e potevo farlo, perchè nel mio percorso avevo avuto di fianco persone con la "Vita" in mano!)
Ho deciso per l'interruzione della gravidanza da sola, mi sono chiusa e mi sono raccontata bugie su bugie, senza smettere mai: tutto quello che in passato ero stata capace di fare per la mia prima figlia sembrava ai miei occhi irripetibile...
Ero sola quel giorno, pensavo che con quel gesto avrei respirato di nuovo, che tutto sarebbe andato via poi con un pò di lacrime e col passare del tempo, che sì non ero la prima nè l'ultima e quindi ne sarei uscita, in fondo, mi dicevo, ho le spalle forti, passerà!!
Io non sò quante bugie ho raccontato dal 20 giugno 2008 a meno di un anno fà!
Quante bugie mi sono raccontata, e quante nè ho raccontato al dì fuori di me... sono inevitabilmente cambiata, lentamente ogni giorno mi sono spenta, incupita; l'amarezza saliva e io la respingevo, il dolore saliva e io lottavo contro di lui... arrivavano le notti insonni e io prendevo calmanti, arrivavano le crisi di panico e io mi abbandonavo stremata .... e mi ripetevo che non era per quello che avevo fatto, che era solo suggestione la mia.. che sarebbe passato tutto , che era solo un momento brutto...
A causa dell' interruzzione di gravidanza ho avuto problemi ginecoligici che hanno richiesto un'intervento a distanza esatta di un anno. Lì la difficile e dolorosa presa di coscienza di ciò che avevo fatto!
Ritrovarmi sullo stesso lettino gelido, ha scatenato nel vero senso della parola, una crisi profonda dalla quale ancora non sono uscita... Lì ho capito che Io e solo Io avevo negato la vita a mio figlio, ed in alcuni momenti non ho pensato l'avessi negata a lui in quanto tale, ma ad un Essere Umano, Mio Figlio!!!!!!!!
Sono sprofondata giorno dopo giorno, ora era ed è tutto più reale per me: io sono una mamma capace di togliere la vita a suo figlio, e questo mi fa orrore. Mi fa orrore perchè, oggi mi chiedo e ogni giorno, che Donna sono e che Mamma posso essere, sè sono stata capace di tradire mio figlio con il gesto più feroce che ci possa essere.
Sono arrabbiata con me stessa, sono cattiva con me stessa mi privo di qualsiasi cosa perchè non ne sono degna. Sono infelice e nella mia infelicità trascino tutto e tutti, compresa la mia bimba che non lo merita davvero....

Ho smesso di vivere e mi faccio del male perchè non riesco ad aprirmi alla vita... perchè per me la Vita era quel figlio che ho buttato via una mattina di Giugno.
7 commenti:
la cosa che non capisco dei gruppi/singoli femministi che continuano a replicare a queste testimonianze è perchè non si dovrebbe poter rendere edotte le donne che vogliono abortire , del fatto che DOPO si può (non si deve, ma si può!) stare anche così. Moltissime dicono "se l'avessi saputo!" ..forse questa non è coercizione? non è mistificazione della realtà? per quali diritti , di chi, combattono? non hanno forse le donne, diritto ANCHE di esser informate e, informatamente, scegliere?
Siccome per gli abortisti l'aborto è una conquista e un diritto (perché la gravidanza è la peggior sciagura che possa capitare ad una donna), qualsiasi cosa possa far rinunciare a questo presunto diritto non può che essere condannata.
Sono tutte testimonianze forti, ma mi hanno colpita soprattutto le parole di Isa.
Mi accomuna a lei l'esperienza della violenza, solo che quando io la subii ero una bambina di dieci anni.
So quanto ci si senta sporche, umiliate, offese, marchiate in modo indelebile da un oscuro senso di colpa e di vergogna.
E so quanta rabbia si abbia in corpo: da quel momento in poi, gli uomini sono dei nemici, mentre un figlio generato da uno stupro - io questo non lo so, posso solo immaginarlo - sarà inteso doppiamente come un nemico, come un ricordo perpetuo dela violenza subìta.
Eppure la rabbia e l'odio sono cattive consigliere: per lunghi anni, quasi a risarcire la bambina ferita che fui, ho difeso con durezza il diritto delle donne a disporre di sé e del figlio che portano in grembo.
No, la strada non è quella dell'odio, del restituire colpo su colpo, ma quella della riconciliazione, del far pace con se stessi e - se c'è un figlio - anche con quel bambino, che nulla di male ha fatto per meritare la morte.
In caso contrario, ha ragione Isa: si aggiunge violenza a violenza, stupro a stupro.
avete perfettamente raggioneio l'ho fatto ingurgitando chili di prezzemolo perchè la mia famiglia non condivideva .............io sono divorziata ho già una figlia e il mio nuovo compagno lo conoscevo solo da 4 mesi per tutti era presto tranne che per me................e cosi ho navigato su internet ho scoperto le proprietà del prezzemolo e i rischi e l'ho usato...............pensavo di avere risolto i miei problemi ma da quel giorno nulla è più stato lo stesso e anchè se vivo la mia vita normalmente sento che dentro me c'è sempre un alone di ripensamenti e di false illusioni che mi avvolge cmq devo andare avanti per la mia bambina a cui devo gran parte della mia vita e ora mai non posso più far nulla per tornare indietro compiangersi è sbagliato e provoca solo più sofferenze bisogna solo accettare l'accaduto e di esso farne un tesoro e non ripetere più li stessi sbagli...................
Forse è opportuno ribadire che ogni metodo abortivo è di per sé occisivo, ma ingurgitare grandi quantità di prezzemolo può uccidere due volte, facendo morire anche la donna di emorragia.
Ho bisogno di parlare con qualcuno.
Caro anonima o anonimo, se hai alle spalle un'esperienza di aborto puoi cercare aiuto sul sito del "Dono": www.il-dono.org
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