Se non lo volevi non soffrirai... o no?

2012-05-20

Qualcuno (soprattutto qualcuna), non potendo più negare che per tante donne l’aborto e soprattutto il post aborto si rivela un dolore lancinante, sostiene che se una donna abortisce perché il bambino proprio non lo voleva – essì, perché si tratta di questo, hai voglia a dire ‘non voleva la gravidanza’ – ovvero se abortisce ‘convinta’, allora non avrà problemi dopo. Per loro, quindi, le sofferenze post-aborto esistono sì, ma solo per quelle poverette che non erano poi tanto convinte. Insomma, potevano pensarci meglio prima, no?
NO.
Non è così.
Serena Taccari ha raccolto alcune testimonianze in merito. Sono solo alcune tra le migliaia di storie con cui Serena è venuta in contatto, ma mostrano una cosa chiarissima: anche la donna più convinta può soffrire terribilmente, dopo. Nessuna donna può prevedere cosa succederà dopo, quando il figlio non ci sarà più, e quell’immenso vuoto sarà riempito da un’unica, lancinante certezza: mio figlio non c’è perché l’ho fatto fuori io.



Testimonianza di Cinzia

Io sono proprio una di quelle: una di quelle donne che ha abortito perché voleva abortire, nel senso che quella era l’unica soluzione nella mia testa, la soluzione ad un figlio arrivato quando non era il momento!!! Ero rimasta sola non volevo crescere un figlio con quei presupposti, non volevo dare un dispiacere enorme alla mia famiglia (una ragazza madre!!!!).
Volevo di più per mè!
Volevo il quadretto rosa e azzurro che avevo sempre avuto in testa di famiglia perfetta!
Quel figlio lo vedevo solo un ostacolo a tutto questo!
Ho fatto infinite ricerche sul’aborto, sono anche per caso approdata al Dono , dove tutte hanno cercato di dissuadermi, ma ormai avevo deciso…. e ad abortire ci sono andata lo stesso!
Cosa è successo dopo??
Avrei dovuto sentirmi sollevata, potevo ricominciare tutto da capo voltando pagina .
Ma non è stato affatto così, tutto improvvisamente è cominciato ad apparirmi chiaro,
Chi ero io per decidere della Vita di un'altra persona ( MIO FIGLIO!)???
Non riuscivo più a dormire, non riuscivo più a mangiare, non riuscivo più a trovare un senso nella mia vita e soprattutto non riuscivo più a guardarmi allo specchio senza vedere un mostro.
Mio figlio avrebbe voluto esserci, chi di NOI non vorrebbe ???
Chi a chiesto a lui come la pensava?
Ogni volta che guardavo un bambino vedevo quel figlio che non sarebbe MAI nato, tutto quello che prima era la ragione per cui era meglio abortire era svanito nel nulla, rimaneva solo un fatto, a quel bambino che viveva dentro di me era stata negata la vita ed ero stata io a farlo SUA MADRE.
Ora come si riesca ad andare avanti serenamente avendo realizzato questo IO non lo so proprio, almeno io non ci sono riuscita,(PER ANNI) è mi ricordo periodi orrendi, nei quali evitavo persino di uscire da casa per non vedere gente e bambini in particolare , periodi nei quali mi sono circondata di uomini che non valessero nulla non sapendo neanche il perché, continuavo a farmi del male.
L’unica cosa che mi ha salvata, è stata accettare quel dolore condividendolo con le persone che mi hanno aiutata a viverlo, che mi hanno aiutata a portarne il peso dandogli un senso, le stesse che mi avevo pregata di non andare ad abortire alle quali ho voltato le spalle, le stesse che mi hanno accolta quando sono tornata da loro distrutta in mille pezzi. Mi hanno aiutata a rinascere come una persona nuova che ha capito che il valore della vita è la cosa più preziosa e solo Dio può deciderne il corso.
Adesso che ci siano donne che vanno ad abortire convinte di farlo e che non soffrano ci posso pure credere , ma sono certa che sia perché semplicemente si prendono in giro, perché non guardano in faccia la realtà, perché non esiste menzogna che tenga quando prendi coscienza di aver AMMAZZATO TUO FIGLIO!
...
Ma c'è ancora qualcuno che pensa siamo colpevolizzate??????? No no ! Io non ho avuto alcun contesto colpevolizzante, anzi esattamente il contrario!Tutte le persone intorno a me, ( e mi riferisco alle persone vicine a me fisicamente proprio quelle che con me avevano condiviso anni di “”””amicizia””””) continuavano a giustificare il mio OMICIDIO anzi INFANTICIDIOCon frasi del tipo:Ma non è colpa tua tesoro non avevi altra scelta!Ma che volevi mettere al mondo un infelice???Non potevi fare un figlio con quell’uomo, tuo figlio meritava di più!Hai fatto una scelta ed è stata la migliore per te e per tuo figlio era tuo diritto poter scegliere!Avrai altri figli e non ci penserai più!Mi sarebbe piaciuto se tu avessi tenuto il bambino, ma visto che volevo il tuo bene non potevo ostacolare le tue scelte!Un bambino ha il diritto di crescere con un padre e una madre, non puoi negargli questo
Guardate potrei scrivere un almanacco con tutte queste frasi, ed era proprio questo quello che più mi faceva stare male, mi sentivo come un omicida che girava a piede libero senza pagare per quanto commesso!


Testimonianza di Maria

Sono una signora di una certa età che da giovane,credendomi emancipata e libera di scegliere il mio destino,è ricorsa all'ivg per ben due volte e se pensavo di continuare indenne il resto della mia vita mi sbagliavo alla grande..
La prima volta ero convinta,eccome ero convinta,per proteggere la mia "libertà"non ho esitato ad eliminare la mia creatura alla quale oggi darei metà della mia vita,l'altra metà la darei alla seconda mia creatura che non ho avuto il coraggio di proteggere da un padre indegno, al quale avevo votato la mia triste esistenza.
Nessuno mi ha costretta con la forza nè la prima nè la seconda volta ed ero sicura che tutto ritornasse come prima,ma niente è stato come prima ed è giusto così, poichè non è umano continuare la propria vita lasciando sul selciato i cadaveri dei propri figli perchè quelli sono i miei figli e se qualcuno si azzarda a negargli questa sacrosanta dignità me lo potrei "mangiare".
Continure ad urlare slogan da quattro soldi e difendere l'ivg non ha alcun senso..
Difendere la vita cominciando con la propria e con quella che portiamo nel grembo questo è un valore inestimabile che mai ti farà abbassare lo sguardo o desiderare la morte per trovare la pace, che personalmente ho perso tradendo i miei figli.
...
mai sentita colpevolizzata,cavatevelo dalla testa!
ho agito dentro ad una legge e nessuno ha osato fiatare.
ma mica è una legge naturale quella che ti dà la possibilità di libero sfogo degli istinti e poi continua permettendoti di toglierti quel figlio di torno e crede di liberare te e quel "coglione "con il quale sei andata a letto di un impegno sacro ossia far nascere e crescere quella creatura che da quell'unione carnale si è creata.
mi dispiace,innanzitutto per me stessa, e poi per voi che ancora vi fate manipolare dagli uomini che continuano a ripetere che in fondo spetta a te donna decidere ..che solo tu puoi dire l'ultima parola.. ma quale ultima parola!! quella creatura che tu definisci ammasso di cellule è parte di te e il dono più grande che la vita poteva offrirti: e tu che fai!? non l'accetti!!
Il sollievo immediato - è chiaro a tutti, l'ivg fa solo questo (e neanche sempre!), ma ognuna di noi dovrà fare i conti, prima o dopo, con la propria coscienza ed è giusto così.
Ciò che mi permetto di consigliarvi è di guardare bene dentro di voi fermandovi dall'urlare per niente, e poi guardate bene gli occhi del vostro amante e interrogatelo se per caso vostro figlio avesse desiderio di far capolino..
quanti presunti "amanti" si infilerebbero i pantaloni, ne sono sicura .


Testimonianza di Isa (nome di fantasia)

Ciao sere ho letto il tuo post nel blog e voglio rispondere pure io. Ho abortito, care signore dei diritti delle donne. Sono uno dei casi che vi piace di più portare in campo: lo stupro e il diritto all'aborto del "frutto dello stupro". Ho abortito perchè mi hanno violentata e al fatto che quello era il mio bambino non c'ho proprio pensato manco un istante. Mi sono detta meno male! mi posso togliere dall'impiccio e cancellare questa brutta storia prima possibile. Che schifo di roba mi è successo! mi ci manca pure tenermi addosso ancora la vergogna , ma va'! basta e avanza tutto!". A denunciare il colpevole non c'ho manco pensato - tanto quanto a tenere la gravidanza - perchè mi avrebbe imbarazzata troppo parlarne pure alla polizia. Così ho evitato decisamente troppo di pensare perchè ad oggi c'è un colpevole ancora in giro - che non ho pensato a denunciare - e c'è uno che non c'entrava niente che invece in giro non ci sta - perchè non c'ho pensato a tenerlo con me. E sai che cosa invece è rimasto? con mia profondissima meraviglia perchè volevo togliere tutto dalla mia testa..è rimasto lo stupro!! sono stata stuprata cazzo e ho abortito per questo ma lo stupro non è andato via, è andato via un innocente!! Ah, se c'avessi pensato!! se mi avessero aiutato a pensarci almeno un pò!!! Ma chi è che parla di colpevolizzazioni?? io ho tutte le giustificazioni del mondo! tutti quelli che lo sanno o lo hanno saputo, per prima la mia terapeuta ha detto che era stato GIUSTO così! ma giusto per chi?? giusto per risolvere cosa! lo stupro è rimasto non è andato via ti rendi conto serena! solo che forse un bambino mi avrebbe distratta, adesso non solo sono stata stuprata ma ho pure eliminato un innocente! e questo non me l'ha detto nessuno capito signore che leggete!?? non me l'ha inculcato nessuno! difendete il mio diritto!? il diritto di che!! il diritto di cosa!!Non potevate darmi il diritto di essere aiutata a non stuprarmi da sola legalmente!? dove sta questo diritto?? Manco esiste! ma che ve ne frega a voi! tanto lo stupro doppio, uno senza e uno con il consenso mio, lo porto io sul corpo! diglielo tu Serena che sono tutte cazzate, diglielo per piacere perchè noi non ce la facciamo. L'aborto non leva niente non leva niente a nessuno, aggiunge dolore a dolore, inadeguatezza a inadeguatezza, frustrazione a frustrazione...ma quale diritto della donna..aggiunge stupro a stupro..per tutta la mia vita..



Testimonianza di Antonietta

Io non sono andata convinta ad abortire, ma ci sono andata, nessuno mi ci ha costretta, nessuno mi ha trascinata di peso, nessuno mi ha minacciata di morte con un coltello o una pistola; la mia famiglia dopo l'attimo di smarrimento non mi avrebbe buttata fuori di casa, il padre non ci sarebbe stato,ma poco male perchè uno così era meglio perderlo che trovarlo.
Eppure ci sono andata,con le mie gambe.
Tutte ci siamo andate con le nostre gambe,qualcuna più convinta,qualcuna meno,ma tutte volontariamente.
Lui mi picchiava,minacciava di portarmi via il bambino,eh si! e io potevo mica far vivere al mio piccolo udienze in tribunale,cambiare città, raccontare chissà quale enorme palla sul padre e sul motivo per cui non volevo che stesse con lui.
E io ho abortito proprio nel I° trimestre.
E mi pare di esserci stata male eh, mi pare vagamente.
Dopo volevo morire anche io,perchè per me non c'era cosa più orripilante di una madre che uccide il proprio bambino. Io ero orripilante,contro natura,un fallimento di donna e madre.
Non dormivo,non mangiavo,facevo ore incontabili di danza classica e l'unica cosa che mettevo nello stomaco era lo xanax: si perkè dopo certe dosi nn pensi a nulla. Ed io facevo di tutto per non dormire se no avevo incubi; il corpo allo stremo e la mente non ci stava nemmeno più.
Qualcuno qui dentro sa esattamente come stavo,e che oh,ero convinta eh. Ero convinta che avevo fatto la cosa giusta,che era stato meglio così.
Meglio un figlio morto che uno triste.
Ma chi l'ha detta questa emerita cazzata?
Ma io vorrei vedere voi, se vi condannassero a morte perchè siete tristi oggi o perchè pensano che lo sarete domani, se non preferireste vivere.
E se qualcuno mi avesse detto che sarei stata così...ma neanche per l'anticamera del cervello l'avrei fatto!! perkè solo io so cosa ho passato,i rimorsi,i rimpianti,le lacrime versate,il dolore autoinflitto.
Da allora ho sostenuto per quanto ho potuto altre ragazze,altre donne,ho asciugato loro le lacrime,le ho abbracciate,ho speso ore ad ascoltare.
Allora se chi spara certezze su una cosa tanto intima,tanto emotiva,tanto personale,si fermasse a leggere realmente e a fare sue le parole scritte,forse cambierebbe idea.
Perchè che dopo un aborto fatto nel I° trimestre io ci sono stata male, e il mio bambino stava bene eh,piccolino ma stava bene.
E scusate se queste mie parole sanno di cinico,ma mi sento presa per il culo da chi,dell'aborto volonario,non sa nulla, da chi parla per fare trend o per sentito dire.
Mi sento presa in giro nella mia persona, nel mio intimo, nella mia emotività, nel mio dolore, come se tutto potesse essere svalutato e non è così.
Non è un diritto uccidere un bambino - che è tale quello nato o non nato - non è un diritto uccidere sè stesse. Niente di tutto questo è un diritto


Testimonianza di Margherita

Una donna convinta che l'aborto, se si fa convinti di avere buone ragioni, è indolore, è destinata in futuro a sfracellarsi contro il muro dell'evidenza, sulla sua PELLE. Se è convinta di essere nel giusto con questo pensiero sarà dura da convincere a parole...
Perchè il punto non sta nell'avere BUONE RAGIONI. è una faccenda 'a priori'. difficile da capire come concetto per alcune donne... portatrici sane dell'aborto perchè cieche, inconsapevoli, senza lungimiranza, nè memoria storica (esperienza di altre donne)... senza fede ovviamente.
in questi anni di percorso post-aborto mi sono fatta persuasa che sia mancato qualcosa di FONDAMENTALE per l'istinto alla vita nella mia formazione-infanzia, nella trasmissione che mi è stata tramandata da famiglia e donne significative per la mia crescita... una falla un buco...
l'assolutizzazione delle DIFFICOLTA' è un punto cruciale per le donne che per circostanze spiacevoli rinunciano ad un figlio, ... le difficoltà rendono miopi verso il futuro... l'aborto si attua per mancanza di speranza... sfiducia... paura... è necessario affrontare le DIFFICOLTA' in modo diverso, per impedire una donna ad agire verso l'interruzione della gravidanza... fasi aiutare in questo senso...
se sono fondamentali nonne e madri per contenere le donne incinta in condizioni 'normali', lo sono ancora di più in caso di gravidanze indesiderate...
Si parla tanto di diritti delle donne, ma nessuna donna ha mai detto di essere soddisfatta di avere abortito. Non ci sono testimnianze/avvertenze chiare su cosa si va incontro esattamente. Tutte tacciono... il dolore è soffocato nella vergogna e condanna sociale, la memoria di questo dolore corale sotterraneo non è condivisa se non in rarissimi casi come quelli di questa associazione...
Avere letto storie di ragazze madri che ce l'hanno fatta dà speranza che si può fare...
SUL EVENTUALE CONTESTO COLPEVOLIZZANTE boh può essere che 'rincari la dose' del dolore, ma di un dolore già preesistente e indipendente... ma non c'è niente di duro come la propria coscienza e la consapevolezza delle proprie azioni sbagliate....


Testimonianza di Natalia

Io non userò tante parole perchè leggere ciò che ho letto finora mi lascia basita.
Serena ha riportato la testimonianza di una donna che ha vissuto un'esperienza terribile, senza poter avere qualcuno vicino che l'aiutasse a capire la stupidità del gesto che stava per commettere.
Io ho vissuto la stessa esperienza, purtroppo, ma ho avuto accanto persone che mi hanno offerto una possibilità, persone che si sono offerte di crescere quel bambino che io odiavo così tanto, ma io non ho voluto. Ho pensato fosse più giusto chiudere gli occhi e far finta di niente. Ho pensato che l'aborto avrebbe risolto la situazione, che avrebbe cancellato un brutto momento della mia vita, ma in realtà non ha fatto altro che aggiungerne un altro.
Perchè ora mi porto dentro il ricordo di quella sera e il ricordo della mattina in cui ho deciso di interrompere la gravidanza.
Care signore,
mi rivolgo a chi pensa che non tutte le donne si pentano dell'aborto.
Magari questo avviene subito dopo essersi risvegliate dall'anestesia, a volte accade mesi dopo l'ivg e a volte anche a distanza di anni. Prima o poi la consapevolezza, il rimorso e le lacrime arrivano perchè l'aborto non è altro che morte, vuoto e tristezza. Non è la soluzione di un problema, ma la causa di tanto dolore.



Testimonianza di Federica

L’aborto è la prima cosa che ho pensato prima ancora di scoprire di essere incinta, non ho mai preso in considerazione l’idea di portare avanti la gravidanza, avevo le possibilità materiali e l’appoggio del partner nel caso avessi tenuto il bambino, ma al momento l’aborto è apparso oggettivamente la scelta migliore da prendere. Sono stata compresa e supportata in questa scelta, perché condivisa dalle persone che ne erano a conoscenza. Per me è stata (aihmè!) un’esperienza molto soft, sono stata seguita, affiancata, coccolata prima durante e dopo. E’ stato come vivere in una bolla di sapone fatta però di un ammasso di bugie, ma poi la bolla è scoppiata e mi sono ritrovata tutta la cruda e terribile realtà, quella che avevo scambiato per comprensione era indifferenza alla situazione nella sua autentica e profonda identità, quella che avevo preso come umanità nei miei confronti era assoluto menefreghismo e mero tornaconto. Sostanzialmente il fatto è che l’aborto è una scelta superficiale, come la giriamo e la rigiriamo è una scelta (mai una cosa forzata!!!! Abbiamo tutte firmato per quello che abbiamo scelto) che lì per lì presenta molti vantaggi in particolare non ci consente di fermarci a pensare realmente cosa c’è in ballo quando si rimane incinta, quando si forma una vita. E’assurdo che lo dobbiamo gridare e affermare con tanta forza proprio noi donne che abbiamo ucciso i nostri figli, ma è proprio vero che ti accorgi del valore di qualcosa quando lo hai irrimediabilmente perso, sarà anche un’affermazione banale ma è proprio così. Chi impiega qualche settimana, chi anni, chi non lo ammetterà mai per troppo orgoglio… ma penso che in fondo al cuore nessuna donna sia fiera di aver abortito, nessuna si sia davvero sentita dentro di sé in pieno diritto di abortire il proprio figlio. Ne voglio conoscere una, se esiste, ma so che non c’è. Se non fosse chiaro lo ribadisco in parole povere: volevo abortire, ero convinta, ma non dormo da 5 mesi e niente è come prima, sto male, soffro, soffro, soffro!!. Soffro per l’indifferenza che mi ha circondato e che mi circonda tuttora e piango il lutto di mia figlia ogni volta che qualcuno viene a dirmi che era un mio diritto farla fuori, è l’indifferenza che fa soffrire. Magari qualcuno mi avesse solo chiesto: ma sei sicura? No, tutti hanno avuto paura di mettermi in difficoltà con certe domande, hanno tutti preferito la “discrezione”, lo scarico di responsabilità, avanzando come scusa questa storia che l’aborto è un diritto della donna. Vi svelo una cosa: l’aborto non è un diritto della donna, è semmai il diritto della società a lavarsi le mani di eventuali situazioni difficili della donna, di fatto è la condanna a morte della donna/madre, alla morte della sua anima materna, ecco cos’è; e per fortuna esistono i miracoli, l’amore, il perdono.. e l’anima può tornare a vivere.


Testimonianza di Rosina

io sono un'altra di quelle che ha abortito perchè voleva abortire ma che si è pentita e che soffre. Come lo spieghi? mi dirai : allora non volevi abortire e cmq lo hai fatto... e io ti rispondo: non è vero perchè se non avessi voluto non lo avrei fatto...nessuno mi ha costretto a farlo.
Sono passati quasi 15 anni ed io sto ancora soffrendo e soffrirò ancora...perchè è un dolore che non si rimargina ma che si trasforma se ti accorgi del grandissimo errore che hai fatto e cerchi di ricavare qualcosa di buono per gli altri e quindi per te stessa. Non c'è un fattore positivo nell'abortire...non esistono ragioni ...non c'è età...nè fattori economici che possano giustificare questo....niente e nessuno può essere più importante del tuo bambino che porti nel grembo. Spesso purtroppo non ci si rende conto di ciò che si porta dentro...di questo grandissimo dono che non appartiene a noi ma che ci è stato donato e siamo stati scelti nel riceverlo...solo perchè è un embrione e la legge lo permette non possiamo decidere di sopprimerlo soprattuttto perchè è una lotta ingiusta....nostro figlio non può difendersi.
Tu parli di contesto colpevolizzante.
Se oggi sono qua a parlare anche con te considerando che solo un anno fa quando si parlava di aborto entravo in crisi devo solo ringraziare nostro Signore che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto incontrare il Dono grazie al quale ho fatto un percorso doloroso ma necessario che è servito a capire tante cose della mia vita e delle pur assurde motivazioni che mi hanno portato a quella triste scelta. Ribadisco: non c'è nulla di positivo nell'abortire, solo morte e sofferenza.. Noi invece lottiamo per la VITA che ci è stata donata dal PADRE e spetta solo a lui toglierla.
Un embrione è una vita, prima ancora un bambino come lo eri anche tu.


Testimonianza di Luisa

Abortire è stata la scelta peggiore che potessi fare ... eppure ero convinta, allora, che fosse quella più giusta.
Sono stata miope e non gettato lo sguardo oltre quelle prime settimane di disperazione, sono stata sorda e non ho ascoltato chi mi consigliava di non farlo e, soprattutto, sono stata egoista a non anteporre la vita di quel figlio alla mia immaturità nell'affrontare le difficoltà oggettive che pure avrei incontrato.
Ed ora che ho riacquistato i sensi perduti, vedo tutto nitidamente e mi fa orrore "quello che ho fatto" ... riporto non a caso questa espressione perchè la usa sempre una mia amica con me quando parliamo di questa cosa ... "se hai fatto quello che hai fatto" ... lei non riesce neanche a dire quel verbo "abortire". Come darle torto? io stessa, quando cercavo informazioni sull'aborto, parlavo di IVG quasi a voler levare un po' di "sporcizia" a quel gesto, l'interruzione volontaria di gravidanza è uin termine più asettico, più medico quasi. Ma che illusione, con le parole inganniamo priima di tutto noi stesse ...
L'altro giorno il mio medico mi ha detto una frase che mi si è scolpita nel cuore: "tu tornerai a stare bene ma non tornerai mai più quella di prima" ... abortendo mio figlio ho distrutto per sempre una parte di me e non c'è niente, e sottolineo niente, che possa cambiare questo stato di fatto.
Questa è la mia "testimonianza", raccontata, con dolore, con l'intento di svegliare le donne dall'illusione di voler governare la propria vita a qualunque costo. Beh sappiate che per fare questo c'è un prezzo altissimo da pagare...


Testimonianza di Clorinda

Sono mamma di una bambina di 5 anni; nel 2008, precisamente maggio 2008 resto incita per la seconda volta. No, non dovrebbe spaventarmi nulla, in fondo l'ho già fatto, ho messo al mondo una figlia da sola e quindi sò che se anche il padre mi dovesse dire che devo abortire, che questo figlio non lo vuole, io posso farcela da sola... in teoria.. perchè poi in pratica è tutto completamente diverso: in pratica è stato un abisso che ancora oggi non ha fine.
IO mi sono negata questo dolore per un anno e mezzo !!! e.. quando mi sono avvicinata in minima parte, mi ha invasa e consumata..
Ho deciso di abortire mio figlio senza mai aver deciso veramente... senza mai essere cosciente che stavo togliendo la vita alla mia vita, senza mai fermarmi a riflettere (e dovevo e potevo farlo, perchè nel mio percorso avevo avuto di fianco persone con la "Vita" in mano!)
Ho deciso per l'interruzione della gravidanza da sola, mi sono chiusa e mi sono raccontata bugie su bugie, senza smettere mai: tutto quello che in passato ero stata capace di fare per la mia prima figlia sembrava ai miei occhi irripetibile...
Ero sola quel giorno, pensavo che con quel gesto avrei respirato di nuovo, che tutto sarebbe andato via poi con un pò di lacrime e col passare del tempo, che sì non ero la prima nè l'ultima e quindi ne sarei uscita, in fondo, mi dicevo, ho le spalle forti, passerà!!
Io non sò quante bugie ho raccontato dal 20 giugno 2008 a meno di un anno fà!
Quante bugie mi sono raccontata, e quante nè ho raccontato al dì fuori di me... sono inevitabilmente cambiata, lentamente ogni giorno mi sono spenta, incupita; l'amarezza saliva e io la respingevo, il dolore saliva e io lottavo contro di lui... arrivavano le notti insonni e io prendevo calmanti, arrivavano le crisi di panico e io mi abbandonavo stremata .... e mi ripetevo che non era per quello che avevo fatto, che era solo suggestione la mia.. che sarebbe passato tutto , che era solo un momento brutto...
A causa dell' interruzzione di gravidanza ho avuto problemi ginecoligici che hanno richiesto un'intervento a distanza esatta di un anno. Lì la difficile e dolorosa presa di coscienza di ciò che avevo fatto!
Ritrovarmi sullo stesso lettino gelido, ha scatenato nel vero senso della parola, una crisi profonda dalla quale ancora non sono uscita... Lì ho capito che Io e solo Io avevo negato la vita a mio figlio, ed in alcuni momenti non ho pensato l'avessi negata a lui in quanto tale, ma ad un Essere Umano, Mio Figlio!!!!!!!!
Sono sprofondata giorno dopo giorno, ora era ed è tutto più reale per me: io sono una mamma capace di togliere la vita a suo figlio, e questo mi fa orrore. Mi fa orrore perchè, oggi mi chiedo e ogni giorno, che Donna sono e che Mamma posso essere, sè sono stata capace di tradire mio figlio con il gesto più feroce che ci possa essere.
Sono arrabbiata con me stessa, sono cattiva con me stessa mi privo di qualsiasi cosa perchè non ne sono degna. Sono infelice e nella mia infelicità trascino tutto e tutti, compresa la mia bimba che non lo merita davvero....
Ho smesso di vivere e mi faccio del male perchè non riesco ad aprirmi alla vita... perchè per me la Vita era quel figlio che ho buttato via una mattina di Giugno.



7 commenti:

Serena ha detto...

la cosa che non capisco dei gruppi/singoli femministi che continuano a replicare a queste testimonianze è perchè non si dovrebbe poter rendere edotte le donne che vogliono abortire , del fatto che DOPO si può (non si deve, ma si può!) stare anche così. Moltissime dicono "se l'avessi saputo!" ..forse questa non è coercizione? non è mistificazione della realtà? per quali diritti , di chi, combattono? non hanno forse le donne, diritto ANCHE di esser informate e, informatamente, scegliere?

agapetòs ha detto...

Siccome per gli abortisti l'aborto è una conquista e un diritto (perché la gravidanza è la peggior sciagura che possa capitare ad una donna), qualsiasi cosa possa far rinunciare a questo presunto diritto non può che essere condannata.

Anonimo ha detto...

Sono tutte testimonianze forti, ma mi hanno colpita soprattutto le parole di Isa.
Mi accomuna a lei l'esperienza della violenza, solo che quando io la subii ero una bambina di dieci anni.
So quanto ci si senta sporche, umiliate, offese, marchiate in modo indelebile da un oscuro senso di colpa e di vergogna.
E so quanta rabbia si abbia in corpo: da quel momento in poi, gli uomini sono dei nemici, mentre un figlio generato da uno stupro - io questo non lo so, posso solo immaginarlo - sarà inteso doppiamente come un nemico, come un ricordo perpetuo dela violenza subìta.
Eppure la rabbia e l'odio sono cattive consigliere: per lunghi anni, quasi a risarcire la bambina ferita che fui, ho difeso con durezza il diritto delle donne a disporre di sé e del figlio che portano in grembo.
No, la strada non è quella dell'odio, del restituire colpo su colpo, ma quella della riconciliazione, del far pace con se stessi e - se c'è un figlio - anche con quel bambino, che nulla di male ha fatto per meritare la morte.
In caso contrario, ha ragione Isa: si aggiunge violenza a violenza, stupro a stupro.

Anonimo ha detto...

avete perfettamente raggioneio l'ho fatto ingurgitando chili di prezzemolo perchè la mia famiglia non condivideva .............io sono divorziata ho già una figlia e il mio nuovo compagno lo conoscevo solo da 4 mesi per tutti era presto tranne che per me................e cosi ho navigato su internet ho scoperto le proprietà del prezzemolo e i rischi e l'ho usato...............pensavo di avere risolto i miei problemi ma da quel giorno nulla è più stato lo stesso e anchè se vivo la mia vita normalmente sento che dentro me c'è sempre un alone di ripensamenti e di false illusioni che mi avvolge cmq devo andare avanti per la mia bambina a cui devo gran parte della mia vita e ora mai non posso più far nulla per tornare indietro compiangersi è sbagliato e provoca solo più sofferenze bisogna solo accettare l'accaduto e di esso farne un tesoro e non ripetere più li stessi sbagli...................

agapetòs ha detto...

Forse è opportuno ribadire che ogni metodo abortivo è di per sé occisivo, ma ingurgitare grandi quantità di prezzemolo può uccidere due volte, facendo morire anche la donna di emorragia.

Anonimo ha detto...

Ho bisogno di parlare con qualcuno.

agapetòs ha detto...

Caro anonima o anonimo, se hai alle spalle un'esperienza di aborto puoi cercare aiuto sul sito del "Dono": www.il-dono.org